La Russia e l’Honduras rafforzano i propri rapporti diplomatici

Pubblicato il 24 Ottobre 2013 alle 14:30 Autore: Giacomo Morabito

La scorsa settimana è stata una svolta storica alle relazioni fra Russia e Honduras: a Mosca si è svolto, infatti, l’incontro fra i rispettivi ministri degli Affari Esteri, Sergej Viktorovič Lavrov e Mireya Agüero de Corrales, dopo l’apertura dell’ambasciata honduregna in Russia. Infatti, in precedenza la rappresentanza dell’Honduras in Russia aveva sede addirittura a Parigi.

Si è trattato della prima visita diplomatica in assoluto per l’Honduras in Russia. Lavrov ha affermato che nel corso degli anni i rapporti fra i due Paesi sono stati “paralizzati” per motivi ideologici e stereotipi legati alla Guerra Fredda, che finalmente sono stati a superare. In passato, le relazioni diplomatiche tra l’Unione Sovietica e l’Honduras sono state avviate solo dal settembre 1990 e, dopo la caduta del regime comunista, l’Honduras riconobbe la Russia come successore dello Stato sovietico dal 1992.

Di recente, dopo il colpo di Stato in Honduras del 2009, i rapporti russo-honduregni si complicarono: infatti, la Russia condannò la destituzione di José Manuel Zelaya Rosales, considerandolo come una grave violazione delle norme democratiche di base.

honduras

Tuttavia, le relazioni fra i due Paesi hanno raggiunto un interessante progresso. “Spero che questo sarà un nuovo inizio per le nostre relazioni”: così Agüero de Corrales ha commentato al termine della riunione, in occasione della quale sono state affrontate varie questioni, come una cooperazione a livello commerciale e in ambito di investimenti, cultura e istruzione.

Inoltre, ha aggiunto che il governo honduregno ritenga positiva la possibilità di aumentare il ruolo della Russia nel processo decisionale globale, e in particolare all’interno delle organizzazioni internazionali, e ha elogiato l’intermediazione del governo di Mosca riguardo nella crisi siriana.

I due ministri hanno, infine, concordato di accelerare la realizzazione di un progetto intergovernativo riguardo all’eliminazione dell’obbligo del visto, così permettere sia un rafforzamento di contatti commerciali sia uno sviluppo del turismo.