Datagate: Berlino, Parigi e Madrid gestivano una rete di spionaggio insieme a Londra

Pubblicato il 3 Novembre 2013 alle 12:04 Autore: Guglielmo Sano

 

I documenti di Snowden continuano a illuminare la fitta rete di spionaggio con cui i servizi segreti, soprattutto inglesi, tedeschi, francesi e spagnoli, controllavano le comunicazioni telefoniche e virtuali in tutta Europa.

La notizia è riportata dal quotidiano progressista inglese “The Guardian”. Secondo i dati forniti da Snowden: la “costruzione” di questo ampio sistema di intercettazioni sarebbe avvenuta almeno 5 anni fa.

Sembra che, a capo della Partnership tra le agenzie di intelligence, ci fosse il GCHQ, l’omologo inglese dell’National Security Agency al centro dello scandalo Datagate.

Il servizio di spionaggio inglese, in pratica, forniva consulenze agli altri servizi, sia a quelli tedeschi che a quelli di Parigi e Madrid (ma anche a quelli svedesi), sul come aggirare le leggi nazionali che limitano, ancora oggi fortunatamente, i poteri delle agenzie di sicurezza nell’acquisire informazioni e intercettare le comunicazioni.

I servizi inglesi del GCHQ in un rapporto sui propri alleati del 2008. riportato dal quotidiano inglese, addirittura si complimentano con i servizi segreti di Berlino (BND) per le loro “capacità tecniche”.

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Mentre nel 2012 il GCHQ era in grado di sorvegliare comunicazioni che passavano, al massimo, in cavi da 10 gigabits al secondo precisa il “Guardian”, nel 2008 “i tedeschi riescono già a sorvegliare fibre ottiche da 40 a 100 gigabits”.

Sappiamo sempre dai documenti della “talpa” americana che: l’NSA collaborava attivamente con i servizi segreti inglesi per portare avanti l’operazione Prism, d’altra parte l’agenzia americana intratteneva rapporti anche con i servizi segreti spagnoli, italiani e francesi.

Sembra che tutti questi servizi abbiano agevolato gli USA nell’aggirare le leggi sulla privacy delle varie legislazioni nazionali, secondo le inchieste di vari giornali tra cui il “Guardian”

Basta tirare le somme per capire che il Datagate non è uno scandalo, ma solo la descrizione, non sappiamo e non possiamo neanche immaginare quanto corrispondente al vero, di una verità che nessuno conosceva ma che in molti conoscevano benissimo.

 

 

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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