Il kamikaze Razzi “Per Berlusconi pronto a buttarmi sotto un treno”

Pubblicato il 4 Novembre 2013 alle 16:23 Autore: Redazione
Antonio Razzi

“Io non sono nè falco e nè colomba nel Pdl, sono solo di proprietà di Berlusconi, quello che lui mi dice io faccio. Ce ne vorrebbero altri due di Berlusconi”. Difende a spada tratta il Cavaliere, Antonio Razzi, senatore del Pdl, ospite alla trasmissione di Radio2 “Un Giorno da Pecora”. Razzi prova a spiegare perché ci vorrebbero tre Berlusconi. “Siccome l’Italia è divisa tra nord, centro e sud, ci vorrebbe un Berlusconi al nord, uno al centro e uno al sud. Così sicuramente diventeremo la prima nazione al mondo, l’Italia diventerebbe il giardino del mondo”.

Antonio Razzi

Antonio Razzi, senatore Pdl

Per Berlusconi, il senatore Pdl farebbe di tutto. Anche buttarsi sotto un treno pur di salvarlo. “Certo perché no? Per salvare l’Italia lo farei. Sarei disposto anche a morire per lui per il bene del Paese. Con un infarto magari, in modo veloce”. Sicuramente non lo tradirebbe mai “Piuttosto che tradirlo – spiega Razzi – preferirei morire”.

L’ex Italia Dei Valori ha raccontato inoltre che, nonostante guadagni cifre importanti, ormai da diversi anni, non gli è rimasto molto da parte. “Guadagno 12 mila euro al mese e sono sette anni e mezzo, ma di soldi non mi ritrovo niente. La gente deve sapere che i nostri collaboratori li paghiamo col nostro stipendio”. “Io ho due collaboratori – aggiunge Razzi –  gli do circa 1500 euro al mese ciascuno”. “In più ci sono tante spese di rappresentanza, di riunione. Di quei 9mila euro non so quanto mi resta, ma l’importante è che ci riesca a vivere. A Roma la vita costa cara, gli alberghi non costano meno di 200 euro”.

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