Sondaggio Ipsos per Ballarò: di fronte ad alcuni possibili tagli gli italiani “rivalutano” le tasse

Pubblicato il 8 Novembre 2013 alle 22:20 Autore: Francesco Anania
sondaggio ipsos

Sondaggio Ipsos per Ballarò: di fronte ad alcuni possibili tagli gli italiani “rivalutano” le tasse

05/11/2013 – Dopo che in questi giorni è stata aperta anche in Emilia Romagna, come già in altre Regioni, un’inchiesta sui rimborsi ai consiglieri regionali, nel tradizionale sondaggio realizzato da Ipsos per la trasmissione Ballarò questa settimana gli italiani sono stati interpellati prima di ogni cosa sulla questione dei privilegi della politica. A sei anni di distanza dall’uscita del libro-inchiesta “La Casta” dei giornalisti Stella e Rizzo per il 69% degli intervistati quella del taglio dei privilegi rimane una battaglia giusta in quanto le cose non sarebbero cambiate, mentre per il 23% si tratta invece di una questione enfatizzata e i veri problemi sarebbero altri. Altro tema della settimana è poi senz’altro quello del comportamento del ministro della giustizia Cancellieri, accusata per la telefonata d’interessamento in favore di Giulia Ligresti, cui è seguita la scarcerazione della donna: per il 42% degli italiani si è trattato di un fatto grave, per circa un terzo di una leggerezza e soltanto per il 14% di un comportamento legittimo.

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Passando al giudizio sul Governo presieduto da Enrico Letta, dal sondaggio Ipsos emerge come un’ampia maggioranza (61%) ritenga la sua azione inefficace, a fonte del 32% che invece la giudicano efficace. Fra coloro che pensano che il Governo sia inefficace una parte consistente (29%) ne individua il motivo nelle divisioni della sua maggioranza, il 16% nella mancanza di competenze e un 14% nella mancanza di risorse necessarie. Operando poi un confronto con quelle che erano le aspettative degli italiani verso l’esecutivo, a circa 6 mesi dall’insediamento, un terzo giudica il Governo Letta positivo in linea con le proprie aspettative, mentre per il 29% il giudizio è negativo ma anche in questo caso secondo le attese; per il 23% l’esecutivo è stata invece una delusione e solo per l’8% ha costituito una sorpresa positiva: complessivamente, quindi, i giudizi negativi arrivano al 52%, contro un 41% di soddisfatti del Governo.

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Rispetto infine alla legge di stabilità, la percezione della maggioranza degli intervistati risulta pessimista e ritiene che rispetto a prima si pagheranno più tasse, mentre per un quarto d’intervistati il carico fiscale non salirà ma neanche diminuirà e soltanto per il 9% le tasse diminuiranno. Però alla domanda che ha chiesto loro cosa accetterebbero pur di pagare meno tasse, di fronte alle alternative poste, ovvero il taglio dei posti di lavoro degli statali (indicato dal 18%), un taglio delle pensioni (11%), un risparmio sulla sanità (5%) o sui servizi pubblici locali (3%), alla fine il 59% ha risposto di preferire tenersi le tasse, scoprendone forse un po’ la “bellezza”, come avrebbe detto il defunto ex Ministro dell’Economia Tommaso Padoa Schioppa.

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L'autore: Francesco Anania

Classe ‘84, si laurea in Politica e Istituzioni Comparate all’Università degli Studi di Milano. Successivamente consegue il Master in Fonti, Strumenti e Metodi per la Ricerca Sociale presso la Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università La Sapienza di Roma e accumula esperienze in diversi ambiti, lavorando tra l’altro presso l’istituto di ricerche Ferrari Nasi & Associati e in Regione Lombardia. Ha pubblicato una raccolta di poesie ed è appassionato di politica, world music e calcio. Collabora con Termometro Politico dal 2013.
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