L’Anm risponde a Berlusconi: dichiarazioni inaccettabili. Bocciati i referendum radicali sulla giustizia

Pubblicato il 28 Novembre 2013 alle 16:54 Autore: Alessandro Genovesi

Arriva puntuale la replica dell’Associazione Nazionale Magistrati alle pesantissime accuse mosse ieri da Silvio Berlusconi contro Magistratura democratica (corrente della stessa Anm).

L’ex premier aveva infatti accusato la componente “progressista” delle toghe di essere contigua alle Brigate Rosse, dichiarando che “persino la sinistra ortodossa nel 1978 ha accusato MD di avere abbracciato le idee delle brigate rosse”, facendo riferimento ad un articolo di quell’anno pubblicato da L’Unità, allora quotidiano del Pci.

“Ogni dichiarazione che evochi accostamenti fra Magistratura democratica e le Brigate rosse è un’inaccettabile mistificazione, offensiva per Md e per l’intera magistratura, che altera la storia di quegli anni, dimenticando il prezzo di sangue che anche i magistrati hanno pagato nel contrasto al terrorismo“. Queste le dichiarazioni del Presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli.

 

Rodolfo Sabelli, Presidente dell'Anm

Rodolfo Sabelli, Presidente dell’Anm

 

BOCCIATI I REFERENDUM RADICALI – Niente a che vedere con la polemica Berlusconi-Anm la notizia proveniente da fonti vicine alla Cassazione, secondo cui i sei quesiti referendari sulla Giustizia promossi dai Radicali non avrebbero raggiunto il quorum delle 500.000 firme.

La doccia fredda per Pannella e co. è arrivata ieri sera, quando la Commissione per i referendum istituita dalla Suprema Corte ha ultimato l’inserimento informatico dei dati sulle firme valide per i sei quesiti depositati lo scorso settembre dai Radicali.

Concluse le operazioni di controllo, è risultato che per nessun quesito è stato raggiunto il tetto delle 500 mila firme, previsto per legge,  necessario per dare il via libera ai referendum.

I sei quesiti in materia di Giustizia riguardavano la responsabilità civile per i magistrati, la separazione delle carriere, l’abolizione dei fuori ruolo in magistratura e dell’ergastolo, e lo stop all’abuso di custodia cautelare in carcere. Il quesito più votato, con 420.000 firme, è stato quello sulla responsabilità civile, comunque ben lontano dal quorum. Quello con il minor numero di sottoscrizioni valide è invece il quesito sull’abolizione dell’ergastolo, che si ferma a quota 260 mila.

A commentare la delusione, la segretaria dei Radicali italiani, Rita Bernardini, che parla di “atteggiamento ostile della sinistra” ma accusa del fallimento anche il Pdl.

Ricordiamo che i quesiti referendari erano stati firmati anche da Silvio Berlusconi. 

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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