Berlusconi tenta l’approccio con Renzi: “Nessun patto di governo, col Mattarellum corriamo da soli”

Pubblicato il 4 Dicembre 2013 alle 14:56 Autore: Guglielmo Sano

Berlusconi tenta l’approccio con Renzi: “Nessun patto di governo, col Mattarellum corriamo da soli”

Il Cavaliere è tornato a Roma e ha riunito i gruppi parlamentari di Forza Italia, nella nuova sede in Piazza San Lorenzo in Lucina, per tenere un discorso nel segno dei “vecchi tempi” e rivolto al futuro “vincente” della sua rediviva creatura politica. Silvio Berlusconi, di fronte ai suoi parlamentari e senatori, non ha esitato a svolgere i consueti attacchi alla magistratura: i giudici come e peggio delle “BR”, forse un altro paese si scandalizzerebbe ancora per affermazioni del genere, e della “P2” che, in confronto alle toghe “organizzate”, era “un’accolita d’illusi”, d’altronde la “materia” è di sua stretta competenza. Non desta più scalpore neanche la ricorrente comparazione tra “decadenza” dal seggio di senatore e “colpo di stato”. Tuttavia sembra quasi non interessargli più di essere stato estraniato dal Senato, la politica come “ci insegnano Renzi e Grillo” – ebbe a dichiarare dopo il voto a Palazzo Madama – “è possibile farla anche fuori dai palazzi”: allora ecco che arriva l’attacco a Napolitano, a Letta e al loro programma di “riforme condivise” che “non possiamo permetterci di non fare”.

Berlusconi, il giorno della decadenza in diretta

Forza Italia è pronta a marcare la propria distanza dal governo ma anche dalla maggioranza intera: altro che “larghe intese”, le parole di Berlusconi sembrano preparare un’opposizione intransigente. Alfano è, per la prima volta, attaccato con durezza: “non capisco come possa stare con chi ha ucciso politicamente il suo leader, la gente lo giudicherà per quello che è”. Berlusconi prima tuona con durezza contro l’ex delfino e poi continua “noi siamo orgogliosi di essere leali con i nostri elettori”. L’alleanza col Nuovo Centro Destra, quindi, non è proprio da ritenersi scontata, anzi Berlusconi rilancia: “con il Mattarellum potremmo correre anche da soli”. Il Cavaliere manda messaggi, nemmeno tanto in codice, al governo: la maggioranza alla lunga non terrà, accordargli un patto sulle riforme sarebbe come firmargli una polizza di assicurazione sulla vita.

Senza i voti di FI la “commissione dei 40” che, per Quagliarello, dovrebbe riformare la Costituzione, da qui al 2015, è un progetto destinato al fallimento. Fallimento che potrebbe affossare lo stesso governo. Alfano è in difficoltà, stretto tra Forza Italia stessa e Renzi: anche quest’ultimo non vuole assicurare “lunga vita” al governo così come non ha mai nascosto la preferenza verso una legge elettorale maggioritaria. Primi approcci in vista di una di prossima collaborazione per cambiare la legge elettorale a scapito di Alfano?

 

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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