Da Theodore Roosevelt a Ralph Nader, i terzi incomodi delle Presidenziali Americane

Pubblicato il 1 Dicembre 2011 alle 13:01 Autore: Stefano Mentana
Presidenziali

Nel 1980 il terzo incomodo è rappresentato da John Anderson, ex Congressista Repubblicano, che viste le sue posizioni liberal otterrà non pochi consensi soprattutto tra le file dei Democratici, arrivando al 6,6% dei consensi.
Nel 1992 è il turno del magnate Ross Perot, in campo come indipendente con un programma dai tratti populisti. Il suo grande successo nei faccia a faccia, ai quali fu a sorpresa ammesso, caratterizzato da risposte, seppur vaghe, molto incisive, lo fece balzare dalle basse percentuali in cui era sprofondato dopo un temporaneo ritiro (prima era dato addirittura come potenziale vincitore) al 18,9% che ottenne alle elezioni.
Nel 1996 Ross Perot tentò nuovamente l’impresa come candidato del Reform Party, stavolta però fermandosi all’8,4% dei consensi.
Nel 2000 non è un indipendente a creare scompiglio al tradizionale bipolarismo Statunitense, ma bensì il candidato dei Verdi Ralph Nader, che ottenendo il 2,7% dei voti riesce ad arginare i consensi del Democratico Al Gore di quanto basta per dare la vittoria al Repubblicano George W. Bush.
Chissà allora se nel 2012 ci sarà spazio per un nuovo terzo incomodo.