I Giovani Democratici a congresso

Pubblicato il 30 Dicembre 2011 alle 21:25 Autore: Gianluca Borrelli
giovani democratici

In un dibattito nazionale del Pd basato troppo sulla perenne battaglia tra i filo-Fassina e i filo-Ichino, un dibattito di questo tipo appare più pragmatico e di conseguenza non scontato.

Per il resto le affinità tra la candidatura Raciti e quella Benifei sussistono e si evidenziano soprattutto nella sezione dedicata all’università nei loro documenti congressuali. In particolar modo nella parte legata alla possibilità, da parte dello studente, di valutare il funzionamento degli atenei e di tutta la struttura universitaria. Un invito ad una visione del tutto radicale, una sorta di “rivoluzione copernicana”, legata al ruolo dello studente nella società.

Così come sarebbe stato innaturale far emergere divisioni interne sul tema della politica estera. Emerge un forte afflato europeista nella mozione Raciti mentre la mozione di Benifei si evidenzia come molto attenta al tema dei rapporti bilaterali tra organizzazioni giovanili e sul ruolo che i giovani del Pd possono dare a livello europeo.

E’ evidente del resto che se vi sono attriti o differenze politiche forse documenti congressuali di questo tipo non possono aiutare nella comprensione delle dinamiche interne nel suo insieme. Ma resta pur sempre l’unico elemento a disposizione di un piccolo avvenimento politico che, per forza di cose, avrà scarsa copertura mediatica. Soprattutto in questa fase.

E’ molto interessante notare infine come quasi ogni singola sezione tematica dei due documenti sia caratterizzata da diverse citazioni. Che sia anche questo un elemento ulteriore per capire il possibile futuro corso di questa piccola parte del Pd?

Fausto Raciti nel suo documento cita Bruno Trentin, ma si dimostra serio e non serioso citando anche una frase cult del film “Matrix”. Così come, all’interno del testo però, è interessante notare che è presente l’ormai nota citazione di Mark Twain sugli ubriachi che si aggrappano ai lampioni (citata da Prodi nel primo dibattito tv contro Berlusconi nel 2006, ma confuse Twain con Shaw).

Il testo di Benifei invece punta su Spinelli e sui temi europei, ma non disegna citazione da Tucidide, da Turati e dalla Costituzione.

La costante è Albert Camus, citato da entrambi i documenti.

Piccoli elementi per capire come le giovani generazioni possono influire sul percorso di una forza politica, il Pd, in questa fase quanto mai intenzionata a trovare una sua rinnovata identità.

 

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L'autore: Gianluca Borrelli

Salernitano, ingegnere delle telecomunicazioni, da sempre appassionato di politica. Ha vissuto e lavorato per anni all'estero tra Irlanda e Inghilterra. Fondatore ed editore del «Termometro Politico».
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