Liste UEFA aggiornate: i soliti vecchi problemi

Pubblicato il 8 Febbraio 2014 alle 11:08 Autore: Emanuele Vena

Lunedì 3 febbraio, a poco più di 48 ore dalla chiusura della sessione di calciomercato invernale, le squadre italiane impegnate nelle coppe europee hanno consegnato le rispettive liste UEFA aggiornate, per far fronte agli imminenti impegni di Champions (ottavi di finale 18-19 e 25-26 febbraio) ed Europa League (sedicesimi di finale 20-27 febbraio).

 

Qui di seguito gli elenchi aggiornati:

Le liste UEFA aggiornata (in grassetto i nuovi innesti, in corsivo gli elementi cresciuti nel vivaio)

Le liste UEFA aggiornata (in grassetto i nuovi innesti, in corsivo gli elementi cresciuti nel vivaio)

Ancora una volta emerge la problematica già affrontata ad inizio stagione, legata cioè all’incapacità dei club italiani di valorizzare appieno i prodotti del vivaio. Con conseguenze delicate, come l’esclusione di elementi “illustri” dalle liste UEFA. Ciò a causa della stringente normativa imposta dall’organo calcistico continentale, che stabilisce un tetto massimo di 25 elementi per rosa, di cui almeno 8 “ATP” (cresciuti nei vivai italiani), dei quali almeno 4 debbono essere anche “LTP” (cresciuti nel club stesso chiamato a compilare l’elenco). In caso contrario (come già spiegato, con relative tabelle esplicative), il club è chiamato a depennare dalla lista un numero di elementi pari a quelli mancanti rispetto ai requisiti stabiliti. Ciò, ancora una volta, ha ridotto le possibilità di scelta dei club italiani, chiamati a compilare liste più corte rispetto alle rose a disposizione.

La Juventus, per esempio, ha presentato una lista di 23 elementi, uno in meno rispetto all’elenco di inizio stagione. Ciò a causa della defezione di De Ceglie (ceduto in prestito al Genoa), LTP non sostituito da un altro LTP. Considerando l’inserimento in lista del nuovo arrivato Osvaldo, la riduzione a 23 elementi ha comportato l’esclusione illustre di Fabio Quagliarella che, tramite le parole di fuoco del procuratore Bozzo, non ha celato in alcun modo la propria delusione per la scelta da parte del club bianconero.

Fabio Quagliarella, escluso eccellente dalla lista UEFA presentata dalla Juventus

Fabio Quagliarella, escluso eccellente dalla lista UEFA presentata dalla Juventus

Anche il Napoli ha avuto i suoi grattacapi. La cessione di Cannavaro (LTP) al Sassuolo e la mancata sostituzione con un altro LTP ha costretto Benitez a ridurre la lista da 25 a 24 elementi, con l’esclusione del giovane Radosevic. Inoltre, la presenza di un limite massimo (tre) di sostituzioni nell’aggiornamento invernale della lista ha reso inevitabile l’esclusione di uno dei quattro acquisti invernali. La necessità di rimpolpare la difesa (a causa delle uscite, oltre a Cannavaro, dell’infortunato Mesto e di Armero, approdato in Premier League) con l’innesto degli altri nuovi arrivi Reveillere, Ghoulam ed Henrique ha fatto sì che l’escluso eccellente fosse Jorginho, regista appena prelevato dal Verona nonché maggior investimento del calciomercato invernale di De Laurentiis. Spingendo Benitez a giustificarsi dinanzi ai media, richiamando i limiti imposti dall’UEFA e malcelando una certa stizza (verso i giornalisti o verso l’organo calcistico continentale? non è dato sapere) riguardo al tema.

L'affare Jorginho

Jorginho, fuori dalla lista UEFA del Napoli

Qualche difficoltà anche per il Milan, che con la cessione in prestito di Matri (LTP) ha dovuto ridurre la lista da 25 a 24 elementi. Il problema è stato parzialmente risolto con lo spostamento di El Shaarawy in “lista B” (quella riservata ai calciatori nati dopo il 1° gennaio 1992 e con alle spalle almeno 2 stagioni con il club di riferimento, in cui va evidenziata anche la presenza di Petagna, rientrato da un evanescente prestito semestrale alla Samp), una mossa la cui mancata attuazione a settembre suscitò le ire di Raiola, procuratore di Niang (ora ceduto in prestito) escluso a causa dell’erroneo inserimento del Faraone in “lista A”. Oltre a Matri, gli altri due esclusi sono Silvestre e Nocerino (ceduto al West Ham). Fuori nuovamente anche Saponara, già escluso a settembre causa pubalgia e nuovamente appiedato. I nuovi innesti sono invece Rami, Taarabt ed Essien, frutto della campagna acquisti invernale. Out invece Honda, già schierato in Champions League dal CSKA nella fase a gironi.

Problemi anche per Montella, che non ha potuto inserire in lista i nuovi arrivi Anderson e Diakite. Questo perché le norme UEFA hanno permesso al tecnico di poter schierare sin da settembre una lista di appena 21 elementi (a causa dell’assenza totale di elementi LTP). Ciò, in aggiunta al limite massimo di sostituzioni previsto, ha costretto l’allenatore della Fiorentina ad escludere i due nuovi acquisti, avvicendando gli ex viola Munua, Alonso e Iakovenko con Rosati, Vargas e Matri. A fare le spese di una lista così scarna anche i giovani Rebic e Wolski, già fuori dalla lista a settembre e nuovamente esclusi dopo l’aggiornamento invernale.

Alessandro Matri, passato dalla lista UEFA del Milan a quella della Fiorentina

Alessandro Matri, passato dalla lista UEFA del Milan a quella della Fiorentina

Poche grane invece per la Lazio, che ha potuto ritoccare la lista senza dover ridurre l’elenco di 25 elementi. I tre avvicendamenti hanno riguardato Ederson (ko sino a fine stagione), Floccari ed Hernanes (ceduti rispettivamente al Sassuolo ed all’Inter), sostituiti da Dias (reintegrato rispetto all’esclusione di settembre), Mauri (tornato a disposizione dopo la squalifica a causa del calcioscommesse) e Kakuta (prelevato dal Chelsea). Fuori invece l’altro neo acquisto Postiga, non utilizzabile in quanto già schierato in Europa League dal Valencia nella prima parte di stagione.

Il bilancio finale si conferma quindi poco soddisfacente: un solo club su 5 (Lazio) riesce a sfruttare appieno il limite massimo di 25 elementi, sebbene la lista sia integrata da 3 elementi della Primavera biancoceleste (Crecco, Serpieri e Guerrieri) pressoché inutilizzati in prima squadra. Inoltre, ben 3 squadre su 5 hanno deciso di rinunciare durante la stagione ad un elemento del vivaio (De Ceglie per la Juventus, Matri per il Milan, Cannavaro per il Napoli), a costo di ridurre la lunghezza della lista UEFA.

Alla poca fiducia verso gli elementi del vivaio già presenti in rosa va aggiunto lo scarso investimento effettuato da club come la Fiorentina (nessun LTP e persino pochissimi ATP, vista la grande percentuale in rosa di stranieri cresciuti calcisticamente fuori dall’Italia). Problema cronico anche di un club come l’Inter (appena 4 italiani in rosa: Castellazzi, Ranocchia, Andreolli ed il neo acquisto D’Ambrosio), quest’anno fuori dalle coppe ma con discrete chances di parteciparvi nella prossima stagione. Meglio sembra andare ad un’altra assente illustre, cioè la Roma di Garcia (seconda in campionato), sufficientemente dotata sia a livello di ATP (Destro, Balzaretti, De Sanctis) che di LTP (Totti, De Rossi e Florenzi, formati calcisticamente a Trigoria, a cui vanno aggiunto i giovani Ricci e Romagnoli, ormai stabilmente aggregati alla prima squadra) ed attenta con Sabatini ad una politica volta all’acquisto di under 18 (Sanabria, Jedvaj e Berisha su tutti).

Tuttavia, il gap con big d’Europa come Bayern, Real (una dozzina di ATP ciascuna, di cui circa metà anche LTP) e Barcellona (18 ATP di cui oltre il 75% cresciuti direttamente nella cantera blaugrana) resta ancora enorme. Ulteriore riprova della difficoltà delle italiane nel competere con la qualità tecnica ma anche con la potenza economica (investire sui vivai significa abbattere drasticamente le spese relative ai cartellini dei calciatori ed ai relativi ammortamenti, liberando risorse ed alleviando i bilanci: non a caso Real, Barça e Bayern si collocano ai primi 3 posti della classifica 2014 Deloitte per quanto riguarda il livello di fatturato, con bilanci in ottima salute) di alcune grandi del continente.

Emanuele Vena




L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
Tutti gli articoli di Emanuele Vena →