Cosa cura la magnetoterapia? Tutte le patologie trattabili con i campi magnetici

Pubblicato il 19 Giugno 2025 alle 15:02 Autore: Gennaro Fortunato
Essere umano

Cosa cura davvero la magnetoterapia? È questa la domanda che è naturale porsi, specie se è la prima volta che ci si approccia all’argomento.

Nota anche come terapia del dolore con campi magnetici, è una metodologia terapeutica basata sull’utilizzo controllato di onde elettromagnetiche a bassa o alta frequenza per favorire la rigenerazione dei tessuti, ridurre l’infiammazione e migliorare la qualità della vita nei soggetti affetti da disturbi cronici o post traumatici.

Numerosi studi scientifici e applicazioni cliniche hanno evidenziato come gli effetti della magnetoterapia siano capaci di sostenere ed incrementare alcuni processi biologici, come l’attivazione del micro circolo, la stimolazione della produzione di collagene, l’accelerazione della calcificazione ossea e la modulazione della risposta infiammatoria.

Di fatto, ciò ha consentito alla magnetoterapia di essere largamente inserita nei protocolli di fisioterapia, terapie fisiche e riabilitazione ortopedica, sia in ambito ospedaliero che, soprattutto, domiciliare.

Nel corso di questo approfondimento analizzeremo nel dettaglio cosa cura la magnetoterapia, come agisce sull’organismo, quali disturbi può trattare e in quali casi è controindicata.

L’obiettivo è offrire una panoramica completa, fondata su basi scientifiche, che permetta al lettore di orientarsi consapevolmente tra i diversi utilizzi terapeutici dei campi magnetici pulsati, tenendo conto non solo dei vantaggi, ma anche delle precauzioni da adottare.

Cos’è e come funziona la terapia coi campi magnetici

La magnetoterapia è una terapia fisica non invasiva che utilizza campi magnetici a bassa o alta frequenza per stimolare la rigenerazione dei tessuti e alleviare il dolore.

Secondo alcune fonti, già gli Egizi e i Greci utilizzavano i magneti, credendo nelle loro proprietà curative, capaci di attrarre a sé la malattia, liberando il paziente.

In realtà, i primi veri studi e le applicazioni di stampo scientifico relativi alla magnetoterapia si sono avuti a partire dal secondo dopoguerra.

Ad oggi è impiegata in ambito sanitario, sia nei centri fisioterapici, che per le terapie domiciliari, grazie a dispositivi portatili certificati e di facile utilizzo.

A ciò si abbina anche l’ampia reperibilità di questi apparecchi. Ad esempio, online è possibile noleggiare il proprio dispositivo per la magnetoterapia domiciliare su Magnetopro, una delle prime e più note aziende italiane specializzate proprio nel nolo di apparecchiature per magnetoterapia domiciliare.

Portabilità, semplicità d’uso e ampia reperibilità diventano così dei plus che avvantaggiano sempre più la diffusione di questa terapia alternativa, ma performante.

Meccanismi d’azione principali

In merito a come funziona la magnetoterapia, possiamo affermare che questa agisce a livello cellulare, sfruttando i campi elettromagnetici pulsati (CEMP) per ripristinare l’equilibrio biochimico e favorire i processi riparativi.

Più nel dettaglio, i meccanismi biologici attraverso cui agisce sul corpo umano sono:

  • Stimolazione della micro circolazione sanguigna e linfatica
  • Accelerazione dei processi di rigenerazione ossea e tissutale
  • Riduzione dell’infiammazione e degli edemi
  • Effetto analgesico naturale, senza l’uso di farmaci

Cosa cura la magnetoterapia: tutti gli impieghi

Dopo aver visto come funziona, ora vediamo quali sono i disturbi e le patologie possibili da curare con la magnetoterapia.

Per comodità, abbiamo suddiviso le problematiche in 5 macro argomenti, ciascuno declinato verso le principali problematiche potenziali da trattare.

1. Dolori articolari e muscolari

Nell’ambito della terapia del dolore articolare e muscolare, la magnetoterapia viene impiegata con successo su diverse patologie.

In questi specifici casi, l’applicazione dei campi magnetici pulsati va ad agire in profondità nei tessuti. Stimolando i processi di riparazione cellulare, riducendo altresì l’attività delle molecole che causano infiammazione.

Tale meccanismo d’azione porta a una diminuzione del dolore percepito, nonché ad un miglioramento della vascolarizzazione locale grazie alla maggiore ossigenazione dei tessuti, con il conseguente recupero della mobilità articolare e muscolare.

In genere, la magnetoterapia ha benefici può trattare condizioni come:

  • Artrosi
  • Artrite reumatoide
  • Tendiniti (es. tendinite della cuffia dei rotatori, epicondilite)
  • Borsiti
  • Lombalgia (mal di schiena localizzato nella parte bassa)
  • Cervicalgia (dolore alla zona cervicale del collo)
  • Dorsalgia (dolore nella zona centrale della colonna)
  • Contratture muscolari
  • Stiramenti e strappi muscolari
  • Esiti post-traumatici (distorsioni, contusioni)
  • Fibromialgia
  • Rigidità articolare legata all’inattività o a patologie croniche

2. Infiammazione ed edemi

I positivi effetti della magnetoterapia sono riscontrabili anche circa il trattamento di infiammazioni acute o croniche, così come nella gestione degli edemi (gonfiori) di origine traumatica o infiammatoria.

L’azione dei campi elettromagnetici pulsati favorisce la riattivazione del microcircolo, migliorando il drenaggio linfatico e riducendo la permeabilità capillare.

Tutto ciò contribuisce alla progressiva risoluzione dell’edema e all’eliminazione delle tossine nei tessuti.

Inoltre, grazie all’azione di modulazione della risposta infiammatoria, si assiste ad un miglioramento del metabolismo tissutale e una conseguente accelerazione dei tempi di recupero del paziente.

La magnetoterapia, specie in quest’ambito, può essere utilizzata sia come supporto complementare alle terapie mediche tradizionali, che da sola, curando:

  • Infiammazioni post-traumatiche (es. dopo distorsioni o lesioni sportive)
  • Edemi da contusione
  • Fasciti plantari
  • Borsiti e tenosinoviti infiammatorie
  • Sindrome del tunnel carpale in fase infiammatoria
  • Infiammazioni da sovraccarico funzionale (in ambito sportivo o lavorativo)
  • Esiti flogistici dopo interventi chirurgici

3. Disturbi circolatori

La terapia con le onde elettromagnetiche trova applicazione anche nel trattamento dei disturbi legati alla circolazione sanguigna, grazie alla sua capacità di stimolare il micro circolo, migliorando l’ossigenazione dei tessuti.

campi magnetici pulsati favoriscono la vasodilatazione e aumentano il flusso ematico locale, contribuendo a ridurre il senso di pesantezza, di gonfiore e di dolore agli arti inferiori.

Interessante è anche l’azione di detossificazione dei tessuti, che possiamo annoverare a carico dei benefici della magnetoterapia, che si va ad unire al miglioramento della nutrizione cellulare e a una più rapida cicatrizzazione nei casi di lesioni cutanee croniche.

Più nello specifico, può trattare patologie come:

  • Insufficienza venosa cronica
  • Gambe gonfie e pesanti (soprattutto dopo lunghi periodi in piedi o seduti)
  • Ulcere vascolari (di origine venosa o diabetica, come trattamento coadiuvante)
  • Stasi linfatica e linfedema lieve
  • Disturbi circolatori legati a sedentarietà o immobilità prolungata
  • Microangiopatie (ad esempio in pazienti diabetici)

4. Riabilitazione post operatoria e/o post traumatica

Uno degli impieghi più apprezzati dei campi magnetici è sicuramente quello relativo alla riabilitazione post operatoria e post traumatica, in particolare nei pazienti sottoposti a interventi ortopedici e/o che presentano fratture ossee.

Secondo uno studio clinico del 2024, pubblicato su PubMed, ad opera della Saarland University Hospital di Homburg (Germania) la stimolazione con i campi elettromagnetici, unita alla fisioterapia e ad un preciso protocollo farmacologico, è capace di ridurre i tempi di guarigione del paziente fino al 20-30%.

Ciò è possibile perché l’azione dei campi magnetici pulsati stimola l’attività degli osteoblasti, ovvero di quelle cellule responsabili della formazione del tessuto osseo.

Questo va a favorire la calcificazione e il rimodellamento osseo, anche nei casi di consolidazione lenta o incompleta.

Più nello specifico, gli studi hanno evidenziato che la magnetoterapia può:

  • Accelerare i tempi di guarigione delle fratture
  • Ridurre il dolore post operatorio
  • Limitare l’infiammazione locale
  • Migliorare la mobilità articolare

Le principali applicazioni includono:

  • Fratture ossee, anche in caso di ritardo di consolidazione
  • Protesi articolari (ad esempio a ginocchia o anche), per ridurre l’infiammazione e favorire l’integrazione dell’impianto
  • Esiti di interventi ortopedici (ricostruzione legamenti, artrodesi, correzioni ossee)
  • Traumi sportivi con danni a muscoli, tendini o ossa
  • Riabilitazione funzionale post ingessatura o immobilizzazione prolungata

5. Stress, ansia e disturbi del sonno

Pur essendo meno diffusa rispetto agli usi ortopedici o infiammatori, la magnetoterapia a bassa frequenza ha benefici anche quando impiegata per favorire il rilassamento del sistema nervoso e migliorare la qualità del sonno.

L’azione dei campi elettromagnetici, in determinate configurazioni e frequenze, può contribuire a regolare l’attività neurovegetativa, riducendo la tensione muscolare e promuovendo uno stato di calma generale.

Le applicazioni più comuni in questo ambito includono:

  • Disturbi del sonno (difficoltà ad addormentarsi o risvegli notturni)
  • Insonnia cronica lieve
  • Ansia lieve o stati di agitazione nervosa
  • Irritabilità e stress psico-fisico
  • Tensione muscolare da stress emotivo

Controindicazioni ed effetti collaterali

Identificati tutti i benefici della magnetoterapia, è tempo invece di parlare delle controindicazioni e degli effetti collaterali che tale trattamento comporta.

In linea generale, la terapia con le onde elettromagnetiche è sconsigliata alle donne in gravidanza e ai bambini, così come ai soggetti oncologici, epilettici e ai portatori di pacemaker o altri dispositivi elettronici impiantati.

In merito agli effetti collaterali, possiamo dire che sono trascurabili, in quanto solo alcuni soggetti più sensibili possono avvertire una sensazione di calore sull’area trattata.

La letteratura ci indica anche, come raro effetto collaterale, una sensazione leggera di sonnolenza o di stanchezza, ma si tratta di un effetto transitorio.

Ancora, in altri casi potrebbe esserci un lieve aumento del dolore nell’area trattata, ma è anch’esso un fattore transitorio, poiché è da intendersi come un effetto di “attivazione” dei processi biologici.

Magnetoterapia per dolori e fisioterapia: il ruolo della valutazione medica

Sebbene la magnetoterapia sia una tecnica sicura e potenzialmente efficace in numerosi ambiti clinici, non può essere considerata una soluzione fai da te.

È fondamentale che l’impiego di questa terapia avvenga all’interno di un percorso personalizzato, definito da un professionista sanitario qualificato che possa, all’occorrenza, integrare la magnetoterapia con altre terapie fisiche o farmacologiche.

Di fatto, la sua efficacia dipende dalla corretta applicazione clinica. Rivolgersi a uno specialista è quindi il primo passo per garantirne un utilizzo sicuro, mirato e realmente utile al percorso di guarigione.