Elezioni Moldova 2025: candidati e sondaggi. Come finiranno?

Elezioni Moldova 2025: candidati e sondaggi. Come finiranno?
Elezioni Moldova 2025: una tornata molto importante per il destino del paese, sempre più diviso tra il consolidamento dei rapporti con l’Unione Europea e il riavvicinamento alla Russia. Attualmente governata da filo-Ue, le forze pro-Mosca vengono date in forze crescita. Come finirà?
Elezioni Moldova 2025: chi sono i candidati?
Elezioni Moldova 2025: in corso una tornata molto importante per il destino del paese, sempre più diviso tra il consolidamento dei rapporti con l’Unione Europea e il riavvicinamento alla Russia. Neanche 2 milioni e mezzo di abitanti, fino al 1991 faceva parte dell’Urss. Anche dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, d’altra parte, l’influenza di Mosca si è sempre fatta sentire. Basti considerare che una parte del territorio nazionale, la regione della Transnistria si è auto-proclamata parte della Federazione Russa (che, nonostante rapporti molto stretti, tuttora non la riconosce a livello internazionale).
Da diversi anni, però, la politica moldava cerca di stringersi sempre più a Bruxelles. Nel 2022 il paese è ufficialmente candidato a entrare a far parte dell’Ue. Un risultato fondamentale per il Partito di Azione e Solidarietà capitanato da Maia Sandu. La Presidente e il suo PAS governano sin dal 2020 con maggioranza assoluta. Tuttavia, complici diversi problemi economici dovuti principalmente alla guerra in Ucraina, oltre al fallimento di diversi tentativi di riforma (riguardanti, in breve corruzione e giustizia), il fronte europeista potrebbe perdere molti posti in Parlamento a favore del Blocco Patriottico, formato da quattro movimenti filo-russi.
Cosa dicono i sondaggi?
Elezioni Moldova 2025: il Blocco Patriottico è guidata da Igor Dodon, presidente dal 2016 al 2020. Secondo i sondaggi potrebbe attestarsi tra il 20 e il 35% mentre il PAS è dato tra il 35% e il 50%. Insomma, a prevalere è più che altro l’indecisione, tuttavia, è probabile che alla fine il PAS per formare un governo dovrà annacquare il proprio europeismo scendendo a patti con partiti vicini alla Russia, oltre che decisamente più euroscettici.
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