Renzi: “Falso in bilancio torna reato, magistrati che sbagliano pagano”

Pubblicato il 29 Agosto 2014 alle 17:34 Autore: Alessandro Genovesi
riforma giustizia

Si è concluso dopo circa due ore il Consiglio dei ministri. Sul tavolo del governo due delle riforme cardinali di questa fine estate: giustizia e decreto Sblocca Italia. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha fatto sapere che tutta la riforma sarà al vaglio del consiglio dei ministri, sia il civile che il penale. Lo Sblocca-Italia sarà sotto forma di decreto, idem per la riforma della giustizia civile.

ECONOMIA – In conferenza stampa Renzi ha subito affrontato la questione degli 80 euro, spiegando che “non è riducendo il salario del lavoratore che l’Italia uscirà dalla crisi”. Secondo il premier “non serve una legge per cambiare il Paese, ma servono persone e lavoro sistematico da fare passo dopo passo. Ecco perché il claim dei mille giorni è passodopopasso”. 

Relativamente al decreto Sblocca Italia, Renzi ha annunciato lo sblocco di 3,8 milioni di opere cantierabili, attirando l’attenzione sul fatto che “nei prossimi 12 mesi 10 miliardi saranno destinati a sbloccare le opere”. Il Cdm, inoltre, ha approvato il disegno di legge delega sugli appalti: “In Italia – ha spiegato Renzi – ci devono essere le stesse regole come ci sono in Europa. L’Europa ha il vezzo di peggiorare quello che prevede la legislazione europea. L’Europa in questo caso ci aiuta, non ci penalizza. Trovo questa norma rivoluzionaria”.

renzi gelato

GIUSTIZIA – L’altro caposaldo è la riforma della giustizia, che prevede diverse novità. In primis l’inasprimento delle norme relative all’autoriciclaggio e alla prescrizione e il ritorno del falso in bilancio nel codice penale. “E c’è la responsabilità civile dei magistrati, così che `chi sbaglia paga´, una regola di buonsenso non punitiva”. Novità anche per le intercettazioni, con il principio che “è consentita l’intercettazione al magistrato, ma ciò che non riguarda l’oggetto del reato deve essere pubblicato con grande attenzione. Non immaginiamo sanzioni penali. Non vogliamo mettere il bavaglio, ma non si deve ledere la privacy delle persone”. E sul punto Renzi conferma un confronto con i direttori dei giornali.

 

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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