Padiglioni Expo 2015: ecco che fine faranno

Pubblicato il 2 Novembre 2015 alle 13:00 Autore: Martino Abbracciavento
padiglioni expo 2015 milano

Era il 1 maggio quando fu inaugurato, a 184 giorni dall’inaugurazione cala il sipario su Expo 2015, con l’Angola si aggiudica il premio per il miglior padiglione.

Da oggi l’atmosfera tra i padiglioni tornerà ad essere quella di un cantiere dove bisognerà coordinare lo smantellamento delle strutture.

Non tutte le strutture verranno smantellate, resteranno infatti intatte nell’area espositiva il Padiglione Zero, Palazzo Italia, l’Albero della Vita, Cascina Triulza e l’Open Air Theatre, mentre gli spazi dei singoli Paesi, delle aziende e delle Ong seguiranno diverse strade.

Pd Renzi mentre parla dal palco Expo padiglioni expo

Padiglioni Expo: ecco dove finiranno

Molti di essi verranno venduti all’asta come quelli del Belgio e del Brasile, altri verranno demoliti come quelli di Corea, Spagna, Uruguay, Thailandia, Germania, Qatar, altri invece verranno smantellati e i loro materiali verranno venduti come nel caso dei padiglioni di Nepal, Argentina, Colombia, Ecuador e Giappone.

Ci sono invece alcuni padiglioni che torneranno in patria quelli di Cile, Angola, Bahrain che diventerà un giardino botanico, Azerbaijan sarà un museo di arte contemporanea a Baku, Regno Unito, Estonia e le torri della Svizzera. I padiglione degli Emirati andrà a Masdar City, mentre la Repubblica Ceca donerà il suo alla città di Vizovice, i container del Principato di Monaco saranno la sede della Croce Rossa in Burkina Faso e il padiglione Don Bosco diventerà un centro giovanile in Ucraina.

L’Austria espianterà le sue 12mila piante, 54 di esse verranno ripiantate in un’area vicino Bolzano; sul fronte corporate lo spazio della Coca Cola diventerà un campo da basket a Milano, Kinder+Sport verrà trasferito in Africa sottoforma di aule didattiche e un’infermeria, l’Ovs sarà asilo negli uffici di Mestre per i dipendenti del gruppo Coin. Infine, la struttura di Save the Children andrà a una scuola in Libano, mentre il Children Park sarà trasferito in un parco di Milano.

Il commissario unico di Expo, Giuseppe Sala, ha spiegato: “bisogna rendere questa fase di smantellamento la più rapida e efficiente possibile, anche prima rispetto al termine previsto che è a maggio 2016”.

Gli addetti ai lavori fanno sapere che a primavera riprenderanno le attività l’Albero della Vita, Palazzo Italia e il Padiglione Zero, mentre Cascina Triulza ha già annunciato che non si fermerà divulgando a breve il programma delle iniziative di novembre. Quanto al futuro del sito, l’unica certezza è il vincolo dell’area a verde, anche se si vocifera che l’ipotesi più accreditata è che vi venga realizzato un campus universitario dove l’Università Statale di Milano dovrebbe trasferire alcune sue facoltà, affiancato da una cittadella della ricerca e l’innovazione così come suggerito da Assolombarda.

Non solo il padiglione dell’Angola ha ricevuto un premio nell’ambito dei Class Expo Pavilion Heritage Awards. La Repubblica Popolare Cinese si è aggiudicata il riconoscimento dedicato alla Recuperabilità del padiglione. Il premio dedicato al Miglior Cluster è stato assegnato a quello delle Zone Aride, il cui concept si basa sull’immagine della sabbia nel deserto.
Come migliore padiglione di un Unico Prodotto Alimentare è stato riconosciuto il Padiglione del Vino progettato da Italo Rota. Il padiglione di New Holland Agriculture, The sustainable farm pavilion, ha ottenuto il riconoscimento come miglior Padiglione Corporate. A Davide Rampello, curatore del Padiglione Zero, è stato assegnato il Premio Speciale al Personaggio Expo.
E ancora, al padiglione di Monaco è stato assegnato il Premio Speciale di Laureate. Infine, è stato nuovamente il pavilion dell’Angola ad aggiudicarsi il Premio Speciale World Association of Agronomists. Ha preceduto nella graduatoria i padiglioni di Colombia e Marocco.

L'autore: Martino Abbracciavento