Strage Parigi: tutto quello che sappiamo in numeri

Pubblicato il 16 Novembre 2015 alle 13:57 Autore: Guglielmo Sano
strage parigi, persona insanguinata al cellulare

Strage Parigi: perché lo Stato Islamico ha scelto di colpire la capitale francese? Perché sono stati scelti alcuni luoghi piuttosto che altri? Cosa cambierà nelle politiche francesi e continentali, cosa rimarrà immutato? Proseguono le indagini sugli eventi che continuano a sconvolgere l’Europa e il mondo intero, resta ancora moltissimo da scoprire e analizzare. Intanto, abbiamo riassunto in poche cifre tutto quello che sappiamo:

132

Il numero totale delle persone rimaste uccise durante i drammatici fatti avvenuti venerdì notte.

89

Il numero delle vittime causate dall’attacco al teatro “Bataclan”: è stato il più sanguinoso tra quelli verificatisi lo scorso 13 novembre.

103 

Il numero dei corpi identificati finora: la maggior parte delle vittime è di nazionalità francese, 20 gli stranieri morti tra cui una 28enne italiana di nome Valeria Solesin, uccisa all’esterno del Bataclan.

9

Dovrebbe essere il numero degli attentatori rimasti uccisi, 7 finora quelli identificati. Almeno 5 di loro si sono fatti saltare in aria, uno è stato arrestato, un altro è ancora in fuga. La rete che ha organizzato direttamente gli attentati potrebbe essere formata da più di una ventina di persone in tutto, secondo la polizia francese, che ha anche precisato come è possibile che la “cellula” comunicasse attraverso messaggi criptati scambiati sul Playstation Network, la piattaforma online della nota console sella Sony.

20

Aveva vent’anni il più giovane degli attentatori di Parigi: si chiamava Bilal Hadfi e si è fatto esplodere all’esterno dello Stade de France come Ahmad Al Mohammad, 25enne originario della città settentrionale siriana di Idlib, arrivato in Francia come rifugiato via Grecia, stando a quanto riferito dal Procuratore di Parigi. Gli altri terroristi identificati finora rispondono al nome di Omar Ismael Mostefai, francese di 29 anni noto alla sicurezza nazionale sin dal 2010 come “potenziale minaccia”, ha attaccato il Bataclan insieme a  Samy Amimour, nato a Parigi nel 1987, anche lui era già sulla “blacklist” delle autorità francesi. Ibrahim Abedslam, francese di 31 anni, si è fatto esplodere al Café Le Comptoir Voltaire causando 12 feriti, suo fratello Salah è al momento il ricercato “numero uno” dalle polizie di tutto il mondo, l’altro fratello di nome Mohammed è stato arrestato in Belgio sempre in relazione agli attentati.

Intanto, si sta verificando l’ipotesi che la “mente” della strage di Parigi sia Abdelhamid Abaaoud, 29enne cittadino belga che, secondo una fonte di cui non è stato rivelato il nome ascoltata dalla Reuters, “sembra essere il cervello di molti attentati che hanno colpito l’Europa”. Su Abaaoud pesa una condanna in contumacia, emessa da un tribunale di Bruxelles in relazione all’organizzazione di “attentati terroristici”, a 20 anni di reclusione. Dovrebbe trovarsi in Siria al momento, d’altra parte, la famiglia sostiene sia morto tempo fa.

1450

Secondo recenti stime questo è il numero dei cittadini francesi che si sono uniti come “foreign fighters” allo Stato Islamico che combatte in Siria e in Iraq e che ha rivendicato la responsabilità degli attentati di Parigi.

168

Il numero delle operazioni condotte dalla polizia francese nella notte, secondo quanto riferito dal ministro degli Interni Bernard Cazeneuve. Sono state interessate 8 città tra cui Parigi, Lione, Tolosa, Jeumont e Grenoble. Dovrebbero essere in tutto 23 le persone finite in manette perché sospettate di essere complici e fiancheggiatori degli attentatori di Parigi, altre 104 sono agli arresti domiciliari. 31 le armi da fuoco sequestrate nel corso di perquisizioni sul territorio nazionale. Il titolare degli Interni ha precisato, inoltre, che, dall’inizio dell’anno, la cittadinanza francese è stata ritirata a 6 persone perché sospettati di collusione con organizzazioni terroristiche.

16

Alle ore 16 odierne il Presidente della Repubblica Francois Hollande parlerà a Camere riunite: probabilmente annuncerà nuove misure di sicurezza. L’ultima volta che un inquilino dell’Eliseo ha parlato a tutto il Parlamento risale al 2009, quando Sarkozy affrontò il tema della crisi finanziaria. La Francia intanto ha aumentato il ritmo dei bombardamenti su Raqqa, roccaforte dell’Is in Siria.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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