Elezioni Usa: l’Europa elegge Hillary Clinton

Pubblicato il 11 Aprile 2016 alle 17:27 Autore: Redazione
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Elezioni Usa: se gli europei avessero voce in capitolo, chi sceglierebbero tra Clinton, Sanders, Trump, Cruz e Kasich? YouGov ha posto questa domanda in 7 paesi europei, Gran Bretagna, Germania, Francia, Norvegia, Svezia e Finlandia: la risposta è stata chiarissima. Ben il 46% del campione voterebbe l’ex Segretario di Stato (in Germania e Francia raccoglie addirittura il 54% dei consensi), secondo sul podio Bernie Sanders (gli strizza un occhio in particolare la Norvegia, dove lo eleggerebbe il 22% degli intervistati). Dal sondaggio in questione emerge chiaramente la diffusione di una certa Trump-fobia nell’Europa centro-settentrionale.

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Elezioni Usa: l’Europa elegge Hillary Clinton

Andando per associazioni, l’elezione di Trump spaventa il 46% degli europei, mentre il 40% – in caso di vittoria del miliardario – si sentirebbe deluso. “Triste” il 27%, stessa percentuale quella degli “arrabbiati”. D’altro canto, gli stati d’animo associati a una ipotetica vittoria della Clinton sono riconducibili al sollievo e all’ottimismo. Da notare anche un 15% di “indifferenti”.

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YouGov ha inoltre chiesto al campione preso in esame chi, tra gli attuali candidati alla Casa Bianca, sarebbe il più adatto a sviluppare le relazioni Usa-Ue e l’economia statunitense, chi il migliore per affrontare le problematiche connesse al cambiamento climatico e, naturalmente, al terrorismo. Ancora una volta, è Hillary Clinton a prevalere (Trump supera – non si tanto – Sanders, altrimenti secondo per quanto riguarda tutti i quesiti posti, solo sulla “lotta al terrorismo”).

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Tuttavia, nonostante l’ampio sostegno di cui sembra godere, un’eventuale elezione di Hillary Clinton non eccita poi così tanto gli abitanti del Vecchio Continente. Nonostante siano pochi gli europei (9%) ad aspettarsi una “cattiva” presidenza, d’altra parte, solo il 43% è sicuro che la Clinton possa essere un “buon” presidente. Il 30% degli intervistati, invece, ritiene che passerà alla storia come un presidente senza infamia e senza lode.

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