M5S: codice di comportamento e vicende giudiziarie, domani si vota

Pubblicato il 2 Gennaio 2017 alle 13:56 Autore: Camilla Ferrandi
virginia raggi indagata

M5S: codice di comportamento e vicende giudiziarie, domani si vota

Al via domani alle 10 il voto online sul “Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie” per la ratifica da parte degli iscritti. Dopo i codici di comportamento degli eletti del M5S alle elezioni europee del 2014 e alla tornata delle amministrative dello scorso anno, arriva adesso il codice di comportamento pentastellato in caso di coinvolgimento di un eletto cinquestelle in un procedimento giudiziario.

M5S: codice di comportamento e vicende giudiziarie, domani si vota

Sei i punti costitutivi del “regolamento”. Il primo “articolo” illustra i principi ispiratori del comportamento del singolo portavoce eletto. Rifacendosi all’art. 54, c. 2, della nostra Costituzione, in base al quale “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”.

Il codice ha lo scopo di garantire una condotta dell’eletto cinquestelle ispirata ai principi di lealtà, correttezza, onestà, buona fede, trasparenza, disciplina e onore, rispetto della Costituzione della Repubblica e delle leggi. Inoltre, come ribadito nel regolamento e negli altri codici del M5S, “ i portavoce si astengono da comportamenti suscettibili di pregiudicare l’immagine o l’azione politica del MoVimento 5 Stelle”.

In base al secondo punto, laddove emerga l’esistenza di un procedimento penale che coinvolga un eletto cinquestelle, sono il Garante, il Collegio dei Probiviri od il Comitato d’appello (organi del M5S previsti dal Regolamento del Movimento stesso) a valutare autonomamente, ma nel rispetto del Regolamento succitato e del lavoro della magistratura, il comportamento del coinvolto.

La condotta del portavoce può essere considerata grave, dal Garante o dal Collegio, anche durante la fase di indagine, laddove emergano elementi idonei ad accertare un comportamento che, a prescindere dall’esito e dagli sviluppi del procedimento, sia già lesivo dei valori, dei principi o dell’immagine del Movimento 5 Stelle.

Infatti, si legge ancora, “la condotta sanzionabile può anche essere indipendente e autonoma rispetto ai fatti oggetto dell’indagine” e, come recato al punto 4 del seguente codice, “ il Garante del MoVimento 5 Stelle, il Collegio dei Probiviri o il Comitato d’Appello, in virtù e nell’ambito delle funzioni attribuite dal Regolamento del MoVimento 5 Stelle, valutano la gravità dei comportamenti tenuti dai portavoce, a prescindere dall’esistenza di un procedimento penale”. Il portavoce ha comunque la possibilità di fare ricorso al Comitato d’appello del M5S.

Con il terzo punto, il codice “istituzionalizza” l’autosospensione, che può essere invocata dal portavoce, a tutela del M5S, in qualsiasi fase del procedimento penale. Questa non implica né un’ammissione di colpa, o di responsabilità, né un condizionamento o preclusione del comportamento del Garante, del Collegio dei Probiviri e del Comitato d’appello di adottare eventuali sanzioni disciplinari. Al punto 4 sono elencati i comportamenti “giudicati” incompatibili con il mantenimento di una carica elettiva, che coincidono con quelle condotte definite gravi da Garante, Collegio e Comitato, a prescindere dalla presenza di una condanna in un vero e proprio procedimento giudiziario.

Ovvio che, in presenza di una condanna emessa da un giudice (anche solo in primo grado e per qualsiasi reato commesso con dolo), l’abbandono della carica da parte del portavoce cinquestelle coinvolto, è obbligatorio. Il punto 5 decreta l’obbligo, per il portavoce, di informare, quando ne ha notizia, immediatamente e senza indugio il gestore del sito (con comunicazione da inviare al link www.movimento5stelle.it/contattaci.php), dell’esistenza di procedimenti penali in corso nei quali assume la qualità di indagato o imputato nonché di qualsiasi sentenza di condanna o provvedimento ad essa equiparato come stabilito nel punto precedente.

Infine, in base all’ “articolo” 6, “ogni sindaco e presidente di regione eletto nelle liste del MoVimento 5 Stelle è tenuto a far rispettare il presente codice etico ai componenti delle proprie giunte, anche se gli assessori non risultano iscritti e/o eletti nel MoVimento 5 Stelle”.

Laddove venga approvato dal popolo del web, il codice entrerà in vigore. Non è da escludere, come è avvenuto per il codice di comportamento per i candidati e gli eletti alle amministrative 2016, un potenziale ricorso, soprattutto riguardo alla discrezionalità degli organi interni al partito nella definizione della gravità dell’atto compiuto dal portavoce eletto potenzialmente coinvolto in un procedimento giudiziario.

L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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