Spagna, primarie PSOE: Pedro Sánchez si riprende il partito

Pubblicato il 22 Maggio 2017 alle 11:37 Autore: Alessandro Faggiano
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Spagna: Pedro Sánchez si riprende il PSOE

L’accadimento politico che permise di formare un governo in minoranza del Partido Popular, deriva dalla sconfitta del PSOE in due importanti Comunità Autonome. I vertici del partito, considerando lo stallo a livello nazionale e i pessimi risultati elettorali, esautorarono l’allora segretario generale, Pedro Sánchez, costringendolo alle dimissioni. Nonostante la protesta della base, Sánchez – candidato alla Presidenza per le elezioni generali del 20 dicembre 2015 e del 26 giugno 2016 – non si oppone alla decisione e, qualche tempo dopo, lascia il suo seggio in Parlamento. Il direttivo che, da allora, ha portato avanti il PSOE, decise di appoggiare la formazione di un governo di destra in minoranza attraverso l’astensione. Una concessione che, agli occhi dell’elettorato socialista, è parso un tradimento in piena regola e che, di fatto, provocò un tracollo nelle inchieste elettorali. L’emorragia di voti è stata accompagnata dalla serrata lotta per la Segreteria tra l’ex Pedro Sánchez, Patxi López e la gran favorita, Susana Díaz.

Spagna, PSOE: Sánchez vince con un discorso moderatamente populista

L’ex Segretario generale, da ottobre fino alla decisiva giornata del 21 maggio, ha fatto del “No è No” il suo mantra. Ovvero: il ‘no’ al PP era un ‘no’ autentico. Un lemma fondato in buona parte nella teoria populista, che prevede la divisione della società in due schieramenti. Non c’è una sola classe da proteggere, ma una  popolazione eterogenea che chiede di governare nell’interesse generale.

Negli ultimi 30 giorni, una serie di scandali di corruzione riguardanti il PP sono saliti alla luce. Tanto più i popolari sono stati colpiti dalle inchieste, dalle accuse della fiscalía, tanto più Pedro Sánchez ha recuperato consensi in lungo e largo. Senza disporre dell’apparato di partito – che sosteneva, in buona parte, Susana Díaz – l’ex Segretario Generale è arrivato all’appuntamento elettorale en racha (in striscia positiva).

Spagna, primarie PSOE: Sánchez vince (quasi) ovunque con affluenza record

L’ex – e nuovo – Segretario Generale Pedro Sánchez vince nella gran maggioranza delle province e delle Comunidades Autónomas. Sánchez chiude con il 50,06% dei voti validi. La preferita dai barones del partito, Susana Díaz, ottiene il 40,1%. Per ultimo, il terzo incomodo – Patxi López – non raggiunge la doppia cifra e chiude al 9,84%. Il risultato di queste primarie propizia uno scenario agitato, dove Pedro Sánchez sarà indiscusso protagonista. In primis, dovrà far fronte alla mozione di censura nei confronti del PP proposto da Podemos. Dovesse tirarsi immediatamente indietro, la narrativa del contrasto verrebbe irrimediabilmente meno, annullando il push delle primarie. Quanto meno, Sánchez dovrà dialogare con Pablo Iglesias. In questo caso, sarà difficile dire con leggerezza che “no è no” al partito con cui si disputa la gran parte del suo elettorato.

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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