Ue, Delrio canta vittoria “L’Italia avrà più soldi da spendere”

Pubblicato il 28 Giugno 2014 alle 09:50 Autore: Giuseppe Spadaro
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Ue, partorita la nomina di Jean-Claude Juncker a presidente della Commissione europea arrivano i primi commenti. Tra questi Graziano Delrio che spiega “il miglior uso della flessibilità” significa che “quando un paese come l’Italia ha un avanzo primario e un deficit strutturale secondo solo a quello della Germania e quando è riuscito a fare riforme profonde, può pagare il proprio debito in un lasso di tempo più lungo tenendosi parte delle risorse per stimolare la crescita”.

Intervistato da Quotidiano Nazionale il sottosegretario Graziano Delrio ci tiene a sottolineare che “il via libera alla flessibilità è la grande vittoria” anche se “le modalità su come si tradurrà concretamente, in quali settori e con quali spazi, sono da stabilire”. “Il problema dell’Italia è la curva del rientro dal debito. Se chiedi un rientro accelerato, metti a disposizione meno risorse. L’Italia ha fatto la sua parte per la revisione della spesa, può migliorare ma ha diritto di spendere i soldi che ha risparmiato. Ha diritto di utilizzare a pieno i fondi europei e non di esserne limitata”, dice Delrio.

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Oggi, ad esempio, “la spesa per cofinanziare va conteggiata nel patto di stabilità. Escludere dal patto quei fondi o comunque avere un plafond da escludere, rappresenterebbe lo strumento con cui costruire l’avanzo primario”. Sulle riforme, quella del Titolo V “è uno degli elementi che può dare maggiore competitività al paese” osserva Delrio. “Poi non dobbiamo derogare dai nostri ritardi sulla riforma della giustizia civile. Ed è importante fare in modo che in Italia le opere non siano una chimera, che per portarle a compimento non ci vogliano 20 anni e il triplo dei costi di altri paesi”. Quanto alle critiche di una parte del Pd, “è normale che ci sia qualche mal di pancia e si aprano discussioni per la compressione dei tempi. Ma noi vogliamo chiudere le partite aperte da 30 anni”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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