Processo Mediaset confermata condanna per Berlusconi rinviata l’interdizione, il Cav “E’ accanimento ma resto in campo”

Pubblicato il 30 Luglio 2013 alle 09:51 Autore: Giuseppe Spadaro

Sentenza del processo Mediaset.

Intorno a mezzogiorno, il collegio si è riunito in camera di consiglio dopo aver tenuto una breve udienza, alle ore 10, per altre cause già fissate.

Ieri era stato il turno delle arringhe difensive da parte degli avvocati del Cavaliere mentre martedì si era tenuta la requisitoria del procuratore generale Antonio Mura.

La decisione della sezione feriale della Cassazione: confermata la condanna a 4 anni di reclusione – 3 coperti da indulto – per frode fiscale per il leader del Pdl Silvio Berlusconi. 

Annullamento con rinvio limitatamente alla pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici, fissata in 5 anni dai giudici del merito per Silvio Berlusconi. Questa la decisione della della Cassazione che ha disposto un nuovo processo d’appello su questo punto.

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22.40 Parla Berlusconi “E’ accanimento ma resto in campo”.

“Ringrazio innanzitutto i miei figli che in questa occasione come sempre mi hanno circondato di cure e di amore”. Comincia cosi’ il videomessaggio con il quale Silvio Berlusconi ha commentato la sentenza Mediaset. “La sentenza di oggi mi conferma nell’opinione che una parte della magistratura, nel nostro Paese sia diventata un soggetto irresponsabile, una variabile incontrollabile ed incontrollata, che è assurta da “ordine dello Stato” (con magistrati non eletti dal popolo ma selezionati attraverso un concorso come tutti i funzionari pubblici) a un vero e proprio “potere dello Stato”. Questo nuovo ed illimitato potere dello Stato ha condizionato permanentemente la vita politica italiana, dalle inchieste di Tangentopoli fino ad oggi”.

“Ma uno sconosciuto signore, certo Silvio Berlusconi – prosegue l’ex premier – scese in campo per contrastare il passo al partito comunista e in due mesi vinse le elezioni ottenendo il governo del Paese. Da quel momento si scateno’ contro di lui una azione ininterrotta della magistratura che nel ’94 fece cadere il governo, tramite un’accusa di corruzione cui segui’ una assoluzione con formula piena, una azione che si sviluppo’ poi con oltre 50 processi di cui 41 conclusi senza essere riusciti a raggiungere una condanna.. Nessuno puo’ comprendere la carica di vera e propria violenza che mi e’ stata riservata in seguito a una serie incredibile di accuse e di processi che non hanno alcun fondamento nella realta’: un vero e proprio accanimento giudiziario che non ha eguali nel mondo civile”

“E’ cosi che l’Italia riconosce i sacrifici e l’impegno dei suoi cittadini migliori? E’ questa l’Italia che amiamo? E’ questa l’Italia che vogliamo? No di certo – prosegue Berlusconi – Per queste ragioni dobbiamo continuare la nostra battaglia di liberta’ restando in campo e chiamando con noi in campo, ad interessarsi del nostro comune destino, i giovani migliori e le energie migliori del mondo dell’imprenditoria, delle professioni e del lavoro”.

20.55 Biancofiore (Pdl) “Il mio incarico di Governo (da ministro) è a disposizione”

20.45 L’impressione è che i messaggi di Napolitano e Palazzo Chigi siano messaggi politici lanciati affinché vengano recepiti dallo stato maggiore del Pdl riunito da quasi un’ora a Palazzo Grazioli alla presenza del leader Silvio Berlusconi

20.40 Fonti Palazzo Chigi-Governo “restino separate le strade politiche da quelle giudiziarie”

20.30 Riunito da quasi un’ora lo stato maggiore del Pdl alla presenza del leader Silvio Berlusconi

20.20 Napolitano “La strada maestra è il rispetto per la magistratura”

20.10 Epifani segretario Pd “Seguiremo con attenzione il comportamento del PDL, sapendo che un atteggiamento responsabile rafforzerebbe l’opportunità di tenere distinte le vicende giudiziarie da quelle politiche e di Governo, come il PD ritiene necessario in una fase di crisi grave come quella che sta attraversando il Paese”.

20.05 Il commento di Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio “Sentenza vile e cazzona”

20.00 Lo stato maggiore del Pdl sta raggiungendo a Palazzo Grazioli. Presenti i legali di Berlusconi e alcuni ministri Pdl tra cui Alfano

19.55 Il Giornale titola: “Hanno condannato Berlusconi e dieci milioni di Italiani”

19.50 Per Lucio Malan si tratta di una sentenza “antidemocratica”

19.10 Tra mezzora il verdetto della Corte di Cassazione

Rafforzata la presenza di forze dell’ordine davanti alle porte dell’aula dove, tra circa mezzora, verrà letto il dispositivo. 

Le indiscrezioni sulla sentenza parlano di: “annullamento con rinvio in appello”.

PAROLA DEL MEDICO – ZANGRILLO “SI ATTENDE SENTENZA CON GRANDE SERENITA”

Filtrano le prime notizie dall’interno di Palazzo Grazioli dove Berlusconi attende la lettura della Sentenza Mediaset. A parlare è il medico personale di Berlusconi.

Alberto Zangrillo: “Berlusconi e il suo entourage attendono il pronunciamento della Corte di Cassazione in un “clima di grande serenità”.

BERLUSCONI E COPPI SEGUIRANNO LA SENTENZA DA PALAZZO GRAZIOLI

Silvio Berlusconi attende a Palazzo Grazioli con i più stretti collaboratori, sua figlia Marina, Gianni Letta e l’avvocato Franco Coppi la lettura della sentenza. Neanche Niccolò Ghedini sarà in Cassazione per la lettura del dispositivo della sentenza. Seguirà la diretta tv dall’aula con Silvio Berlusconi.

Fuori Palazzo Grazioli ressa di giornalisti e telecamere, gli unici ammessi davanti l’ingresso della residenza romana del Cavaliere.

Le strade limitrofe, infatti, per motivi di sicurezza sono state chiuse. A presidiare gli ingressi intorno a Palazzo Grazioli sono infatti le forze dell’ordine che hanno transennato via del Plebiscito bloccando l’accesso da piazza Venezia, piazza del Collegio Romano e piazza del Gesù. A piazza del Gesù fermo un gruppo di militanti. Tra questi militanti c’è qualcuno che sventola la bandiera di Forza Italia.

GHEDINI: “PROCESSO E’ NOSTRO INCUBO. NON CI E’ STATA DATA POSSIBILITA’ DI DIFENDERCI”

“Un incubo”. Così l’avvocato Niccolò Ghedini, durante l’arringa difensiva, ha definito il processo Mediaset. Per il legale del Cavaliere nella sentenza d’appello che ha condannato l’ex premier a 4 anni di carcere più 5 di interdizione dai pubblici uffici “manca l’elemento probatorio che possa dire che Berlusconi ha partecipato al reato proprio”. Ghedini ha poi aggiunto “Ci dicono sempre che noi ci difendiamo dai processi e non nei processi ma nel processo non c’è stata data la possibilità di difenderci”.

PG “CHIEDO CONFERMA CONDANNA BERLUSCONI MA PRESCRIZIONE VA RIDOTTA DA 5 A 3 ANNI”

Durante la requisitoria, il sostituto procuratore generale della Cassazione, Antonio Mura ha spiegato che “il compito della Corte è farsi carico del proprio ruolo in modo avulso da aspettative e passioni che sono frutto del libero dibattito ed espressione della democrazia ma devono restare fuori dall’aula”. Mura ha poi ritenuto “inammissibili” i rilievi contenuti nel ricorso in Cassazione del leader del Pdl riguardanti il legittimo impedimento suo e dei suoi difensori a comparire in alcune udienze di merito del processo Mediaset. “Si tratta di censure infondate – ha detto il pg – l’infermità va provata per dimostrare che questa sia davvero un impedimento assoluto ad essere in udienza”.

Mura ha poi aggiunto che “il processo Mediaset è stato celebrato secondo le regole di legge, senza contrastare con i principi, anche costituzionali, del giusto processo e non presenta vizi procedurali”. Il pg ha definito  “inverosimile” sostenere l’ipotesi che i fatti al centro del processo Mediaset siano stati una “colossale truffa ordita per anni ai danni di Berlusconi”Infine la richiesta, “ridurre da cinque a tre anni il periodo di interdizione dai pubblici uffici per Silvio Berlusconi e confermare i quattro anni di carcere”.

DANIELA SANTANCHE’ (PDL) “NON SI SOTTRAGGA LEADER A 10 MILIONI DI ITALIANI”

daniela santanche su sentenza processo mediaset condanna berlusconi

“Non permetteremo che venga mutilata la democrazia e sottratto a 10 milioni di italiani un leader. Io ho taciuto perché il presidente me l’ha chiesto, ma un minuto dopo la sentenza ritroveremo lo spirito di un popolo”.

La deputata del Pdl: “Se Berlusconi venisse condannato, sarebbe condannato e messo in carcere un popolo, lo spirito di un popolo. Il problema va oltre il governo e la Boldrini dovrebbe pensarla come me”, dice Santanchè in riferimento alle parole pronunciate ieri dalla presidente della Camera, secondo la quale la sentenza non dovrà avere ripercussioni sulle attività parlamentari.

berlusconi

“Le dichiarazioni della Boldrini – secondo Santanché – trasudano faziosità e alimentano in me il sospetto che a sinistra si voglia un altro governo con un’altra maggioranza”.

 LAURA PUPPATO (PD) “IN CASO DI SENTENZA VOTEREMMO LA DECADENZA”

laura puppato partito democratico

Per Laura Puppato del Partito Democratico: ”qualunque sia la sentenza ci troveremmo di fronte a una decisione indiscutibile che ha già avuto tre gradi di verifica: metterla in discussione sarebbe obiettivamente eversivo”.

Sempre Puppato: “Esiste il principio della divisione dei poteri che è alla base di tutti gli Stati moderni. Temere che vi siano contraccolpi sul governo per effetto di una sentenza significherebbe che siamo in una democrazia irrisolta con un problema gravissimo: aggrappare le sorti di un Paese ai destini di una singola persona. Mi sembra semplicemente folle”.

La senatrice democratica definisce ”gravissime” le eventuali dimissioni di massa dei parlamentari Pdl e invita il centrodestra a “liberarsi dei propri pregiudicati – dice – come noi ci siamo liberati dei nostri”.

In caso di condanna, sottolinea, ”è automatico che voteremmo la decadenza, perché vanno rispettate le leggi e le sentenze. Oggi noi dobbiamo restituire fiducia nelle istituzioni, nessuno pensi di poter cancellare le regole in funzione e per necessita’ individuali”.

DELL’UTRI: “SE CONDANNATO BERLUSCONI NON LASCERA’ L’ITALIA”

Per Marcello Dell’Utri, ex senatore del Pdl e grande amico del Cavaliere, “Berlusconi non lascerà l’Italia se venisse condannato. Berlusconi non è uno qualunque, lo posso fare io, lui non lo può fare”. “Ora – ha aggiunto Dell’Utri – Berlusconi è a casa sua a Roma, a Palazzo Grazioli, tranquillo e sereno”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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