Fact-checking Pagella Politica: Epifani, la crisi attuale e quella ’29

Pubblicato il 26 Settembre 2013 alle 09:52 Autore: Pagella Politica

Guglielmo Epifani ha dichiarato: “Una crisi così non ci fu neanche nel 1929”. Pagella Politica ha verificato la dichiarazione e si è espressa con un “Vero”!

Nell’immaginario collettivo il crash del 1929 viene subito collegato alla più grande recessione della storia moderna, a foto sbiadite di individui in fila per il lavoro, ai disperati che affollavano le baraccopoli del Central Park di New York. E’ quindi molto enfatico Guglielmo Epifani nel definire l’attuale crisi peggiore di quella che portò alla “Grande Depressione”. Qualche mese fa Pierluigi Bersani, suo predecessore alla segreteria del Partito Democratico, aveva affermato che la crisi era stata la peggiore dal dopoguerra; avrà ragione Epifani nell’affermare che è addirittura stata peggio di quella seguita al crash di Wall Street del 1929?

Per risalire ai dati sul Pil italiano risalenti a quel periodo, ci affidiamo alle tabelle elaborate da Angus Maddison, un economista di spicco che – non senza qualche critiche – ha dedicato la sua carriera alla quantificazione delle economie dei principali Paesi del mondo andando indietro nel tempo. Pur con le dovute precauzioni usiamo questi dati per mappare l’andamento dell’economia italiana nello scorso secolo, come operato anche da Banca d’Italia in un recente studio.

 

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dati sono scaricabili qui ed includono stime sul Pil pro capite di molti Paesi in vari periodi della storia dall’anno 1 dopo Cristo, e per l’Italia sono presenti, in maniera continuativa, i dati dal 1861 al 2010. Tali stime sono espressi in dollari internazionali a valori 1990 seguendo la metodologia Geary-Khamis, che permette di fare un confronto tra Paesi ed epoche storiche. A destra riportiamo una prima elaborazione dei dati. Come si può vedere il Pil pro capite ha subìto un vero grande crollo negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale e poi un boom nel periodo del dopoguerra.

Purtroppo non troviamo i valori del Pil pro capite italiano nella stessa unità di misura di quella usata da Maddison per gli anni dal 2010 in avanti, ma il Fondo Monetario Internazionale censisce il Pil pro capite in dollari internazionali a prezzi correnti. Abbiamo confrontato la discrepanza tra i tassi di crescita misurati dai dati di Maddison nel periodo 1980-2010 e quelli riscontrati dai dati del Fmi e abbiamo trovato una discordanza media di +/-0,14% (i nostri calcoli sono disponibili qui): abbiamo quindi ritenuto di poter confrontare la crisi del 1929 con quella attuale pur utilizzando due banche dati diverse.

La conclusione qual è? Dai dati di Maddison vediamo che il Pil pro capite è caduto dal picco del 1929 al minimo del 1936 di 8,6% (con un crollo massimo pari a -5,3% nel 1930), mentre il calo che abbiamo vissuto dal 2007 al 2013 è stato pari a -11,1% (con un -6,2% nel 2009). Non è certamente facile confrontare due crisi, in periodi storici diversi, solamente in termini di caduta del Pil pro capite, ma Epifani parla in termini generali e in termini generali ha (purtroppo) ragione: “Vero”.

L'autore: Pagella Politica

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