Schifani “Berlusconi resterà nostro leader anche se decaduto”

Pubblicato il 24 Ottobre 2013 alle 09:57 Autore: Redazione
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Nessun cambio di rotta se il Cavaliere dovesse decadere. Ne è sicuro il capogruppo del Pdl al Senato, Renato Schifani, che in un’intervista al Corriere della Sera afferma “Berlusconi resterà comunque il nostro leader anche fuori dal Parlamento”. Niente passaggio di poteri ad Angelino Alfano quindi  nonostante i continui attacchi giudiziari rischino di indebolire la figura del Cavaliere. Anzi, spiega Schifani, “più aumenta la persecuzione giudiziaria più cresce in noi la convinzione che resterà comunque lui il leader del centrodestra”. “Anche fuori del Parlamento – aggiunge – eserciterà comunque la sua leadership. Ma non è un evento che auspico, anzi lotterò con tutte le mie forze perché non avvenga”.

renato schifani governo a casa con berlusconi condannato

Sulla decadenza di Berlusconi, Schifani chiede di aspettare. “Dopo la sentenza della Corte d’appello sull’ interdizione occorre aprire una pausa di riflessione: non si può ammettere che per una stessa condotta una sentenza fissi l’incandidabilità per due anni e una legge per sei anni. Noi chiediamo solo questo: che si prenda un tempo ragionevole per discutere su questa contraddizione e sull’ irretroattività della Severino”. Una soluzione che però vede contrario l’intero Pd, ammette Schifani. “E’ da agosto che lancio appelli al Partito Democratico ma purtroppo vedo al contrario su quella sponda solo un’accelerazione dei tempi”. Se poi il Cavaliere dovesse decadere, sarà solo Berlusconi a decidere se far proseguire o meno il governo delle larghe intese. “ In caso di decadenza vivremo un momento complicato, per molti aspetti drammatico. Certo, sarà arduo convivere con chi avrà decretato l’ingiusta fuoriuscita dal Parlamento del nostro leader. Ma alla fine – conclude – sarà lui a decidere la linea”.

Gentiloni “Larghe intese meccanismo paralizzante?” – L’esponente del Pd Paolo Gentinoni si chiede se le larghe intese portino a qualcosa o rischino solo di paralizzare l’Italia. “Cominciamo a domandarci se, alla luce di questa legge di stabilità, dello stallo sulla riforma elettorale, della grande mancanza di coraggio che si sta dimostrando in questo quadro, le larghe intese non finiscano per essere un meccanismo paralizzante in cui i veti da una parte e dall’altra fermano ogni cambiamento”.

Cicchitto “Avanti governo o scissione” – Fabrizio Cicchitto torna a minacciare la scissione del Pdl qualora i falchi decidessero di forzare la mano e sfiduciare ancora il governo. “Noi auspichiamo un superamento delle divisioni, nella continuità – con Berlusconi – e nel rinnovamento – con Alfano. Se questa ricomposizione non c’è bisognerebbe pensare alle articolazioni più positive e capaci di coprire gli spazi politici più vasti”.

Andrea Turco

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