Berlusconi avverte Alfano ricordando Fini

Pubblicato il 11 Novembre 2013 alle 10:05 Autore: Redazione

Dopo l’intervista di Alfano a Maria Latella su SkyTg24 Berlusconi risponde, senza mai nominare Alfano, rilasciando un’intervista all’Huffington Post nella quale lancia messaggi chiari sia ad Alfano che al gruppo di deputati disposti a seguire la linea politica dell’ultimo segretario del Pdl.

Il punto di vista di Berlusconi: “Se si contraddicono i nostri elettori, non si va da nessuna parte. Anche Fini e altri ebbero due settimane di spazio sui giornali, ma poi è finita come è finita. Ripeto: è nel loro interesse ascoltare cosa dicono i nostri elettori, per non commettere errori che li segnerebbero per tutta la vita”. Silvio Berlusconi chiede ad Alfano ed ai deputati vicini al vicepremier “di essere leali ai nostri elettori e ai programmi su cui ci hanno dato il consenso”.

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Berlusconi sulla sua decadenza da senatore – Incalzato sul tema della decadenza e sull’atteggiamento dei senatori del Pdl Berlusconi dice: “voglio domandare a tutti i senatori come possono votare la mia estromissione dal Parlamento sulla base di una sentenza politica fondata sul nulla, una sentenza che ha contraddetto incredibilmente due altre sentenze della stessa Cassazione esattamente sugli stessi fatti. Sulla base di una simile sentenza si vuole far decadere il leader del centrodestra, applicando ‘retroattivamente’ una legge costituzionalmente discutibile, calpestando lo Stato di diritto, la Costituzione e la Convenzione europea dei diritti dell’uomo”.

Berlusconi e la nuova organizzazione di Forza Italia – Per Berlusconi si dovrà puntare”da un lato, sulla presenza capillare sul territorio, anche con i nostri Club fino nei comuni più piccoli. Dall’altro, oltre ai media tradizionali (tv, radio, giornali), sulla grande realtà di Internet, della rete e dei social network. Al vertice ci sono le idee, le nostre idee e i nostri programmi liberali che devono ‘viaggiare’ sulle gambe delle persone, dei media e della rete. Non ci si può privare di nessuna di queste opportunità”.

Berlusconi e l’errore di comunicazione nel nome Pdl – Berlusconi ricorda che “il Pdl è nato per riunire 21 formazioni del centrodestra. Ha svolto la sua funzione, ma molte formazioni se ne sono andate o sono addirittura sparite. Inoltre nella comunicazione non veniva mai usato il nome intero fatto di due bellissime parole: popolo e libertà. L’acronimo Pdl o, peggio, “la Pdl” come dicono da Roma in giù, non comunicano alcuna emozione. E in più sentiamo forte l’esigenza, dopo quello del ’94, di un nuovo appello agli uomini e alle donne che amano la libertà e che vogliono restare liberi. Forza Italia è tutto questo, ed è sempre rimasta nel nostro cuore.

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