Non solo Jobs Act: un’analisi linguistica dell’ultima email di Renzi

Pubblicato il 19 Gennaio 2014 alle 11:47 Autore: Giovanni Laccetti

Non siamo gli unici ad attendere con ansia il testo del jobs act di Matteo Renzi, per scomporlo ed analizzarlo nei dettagli: sembra che di recente anche alcuni colleghi di partito abbiano lamentato col neosegretario la latitanza di questo documento, che ha avuto una risonanza mediatica francamente inaudita per essere un progetto non ancora o non del tutto redatto. Nell’attesa non possiamo che accontentarci della email programmatica con la quale Renzi stesso ha annunciato – ormai dieci giorni fa – l’imminenza del jobs act e cercare di estrapolarne quante più informazioni possibile sulle reali intenzioni dell’autore.

Sminuzzando il documento e passandolo sotto la lente di ingrandimento dei potenti software sviluppati dall’ItaliaNLP Lab, scopriamo che la freschezza e l’immediatezza del linguaggio sono quelle cui Renzi ci ha abituati: totalizza 59,1 sull’indice di leggibilità Gulpease, sfornando dunque una lettura catalogata come facile anche per chi possieda la sola licenza media. Ben sette parole su dieci, tra quelle infilate dal neosegretario del Partito Democratico, appartengono al Vocabolario di Base: il lavoro di lima sul documento è stato certamente condotto in modo da raggiungere efficacemente il maggior numero di lettori (ed elettori) possibile.

http://www.italianlp.it/

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La proiezione della leggibilità sul testo rivela una sintassi molto rilassata quando si parla delle tre proposte di legge elettorale: probabilmente Renzi la considera una buona mossa, che lo ha messo in una posizione di vantaggio. Gioca in casa, con frasi semplici e dirette, anche quando argomenta di “abbandonare le rendite” e “scommettere sul lavoro”. Il discorso si complica tremendamente quando accusa il Movimento 5 Stelle di scarsa trasparenza sulla rinuncia al finanziamento pubblico: si tratta della frase più lunga e contorta dell’intero testo, seguita a poca distanza da quella sulla “semplificazione amministrativa sulla procedura di spesa pubblica”.

http://www.italianlp.it/

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Come sempre molto interessante l’estrazione terminologica, che ci restituisce come termini più importanti del documento renziano, nell’ordine, “lavoro”,  “posto di lavoro”, “legge elettorale”, “costi della politica”, “politica”: sembra che i due cardini sui quali Renzi intenda far ruotare la riscossa del Partito Democratico siano proprio la riforma del lavoro e la legge elettorale, ma è anche evidente come il nuovo segretario voglia contendere a Grillo la palma del moralizzatore dei costumi, capace di far schioccare le forbici sui famigerati “costi della casta”.

http://www.italianlp.it/

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Con la preziosa consulenza di Felice Dell’Orletta, ricercatore dell’Istituto di Linguistica Computazionale di Pisa, possiamo spingere l’estrazione a un livello successivo, “contrastando” i risultati precedenti con un insieme di testi giornalistici generici, ed eliminando i termini che risultino preponderanti in entrambi i corpora: scremati gli argomenti maggiormente dibattuti e ridimensionati i cavalli di battaglia buoni per tutte le stagioni, dunque, quello che resta è una rosa molto specifica di termini che rilevano per differenza: “costi della politica”, “compensi dei consiglieri regionali”, “revisione della spesa”, “azioni concrete” e “adozione dell’obbligo di trasparenza”. Una ricetta? Lo dirà il tempo, ma è innegabile che questi punti stiano particolarmente a cuore al sindaco di Firenze.

http://www.italianlp.it/

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Tirando le somme, sembra che il jobs act di cui tanto si è discusso (in contumacia) non sia l’unico argomento degno di nota della missiva programmatica renziana né – forse – quello immediatamente rilevante: legge elettorale e costi della politica sono tasselli altrettanto importanti per la strategia di Renzi, che pare intenzionato a sfruttare tutte le armi a sua disposizione per stanare e sconfiggere Beppe Grillo sul terreno dove fino ad oggi è stato più forte.

*  Le analisi linguistiche all’interno di questo articolo sono state realizzate con software sviluppati da ItaliaNLP Lab – www.italianlp.it, Istituto di Linguistica Computazionale “A. Zampolli” (ILC) – www.ilc.cnr.it, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), area di Pisa.