Speciale comunali 2012: Ballottaggio fu!

Pubblicato il 18 Maggio 2012 alle 02:27 Autore: Andrea Iurato
comunali a palermo

Alla fine, com’era prevedibile, a Palermo si andrà al ballottaggio. Un ballottaggio anomalo che rispecchia le molte anomalie di queste elezioni.

In molti credevano che le amministrative non avrebbero dato a Palermo un sindaco già al primo turno, ma pochi erano sicuri dell’exploit di Leoluca Orlando ,del crollo fragoroso della destra e del misero risultato di Ferrandelli.

Leoluca Orlando ha stupito tutti: con il 47,42 % di voti è quasi riuscito a centrare al primo colpo la sindacatura. Questo suo risultato è figlio , oltre che dell’ottimo ricordo che  i suoi anni da primo cittadino hanno lasciato (la c.d. primavera palermitana), anche di una protesta contro i partiti che si è fatta sempre più forte. In effetti il senatore dell’IDV è stato visto dai suoi concittadini come un elemento di rottura, fisico e morale, su cui riversare la rabbia e la tensione di una politica sempre più lontana dalla gente; su questo Orlando ha basato parte del suo successo. Sin dalle primarie ha girato per Palermo sottobraccio con Rita Borsellino, poi ha sconfessato il loro risultato e l’accordo con il PD ed infine si è candidato autonomamente. Queste sue decisioni, invece di provocare una caduta dei consensi, lo hanno messo ancor più in luce e alla fine lo hanno premiato.

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Un’elezione anomala dicevamo. In primis perchè, già dopo un’ora dallo spoglio delle schede, il senatore la Russa sconfessava apertamente Massimo Costa dicendo “non ho problemi ad ammettere che abbiamo fatto un errore nella scelta dei candidati”, in secundis perchè, in effetti, nessuno immaginava che il PDL e tutto il centro-destra potesse ridurre i suoi consensi in questo modo. Sicuramente avranno pesato i dieci anni di amministrazione Cammarata, ma si pensava che la divisione della sinistra avesse quantomento avvantaggiato il centro destra, forte anche di un candidato che era lontano dai partiti ed era riconosciuto da tutti come un uomo nuovo. Invece, paradossalmente, i palermitani da questa divisione hanno premiato Orlando e punito Costa, non come uomo, ma come rappresentante di una politica che in pochi anni ha visto Palermo sfiorire. Ed in effetti, dal quasi 19% di Forza Italia del 2007, il PDL ha perso ben 10 punti percentuali in solo 5 anni. Percentuali che hanno scatenato una guerra all’interno del partito di Berlusconi con due opposte fazioni a fronteggiarsi: da una parte Francesco Cascio, presidente del consiglio regionale siciliano, dall’altra Francesco Scoma, rappresentante provinciale. Entrambi gli schieramenti si lanciano l’accusa di aver distrutto il partito con la scelta di Costa, uomo nuovo è vero, ma forse poco pronto e poco conosciuto per fronteggiare un politico di lungo corso come Orlando.

E Fabrizio Ferrandelli? Anche il PD palermitano non può gioire del suo candidato. Se il 18 %  è bastato a far andare il suo uomo al ballottaggio è un numero che è di quasi 30 punti al di sotto dello sfidante. Come dicevo prima, i palermitani in queste elezioni hanno voluto punire anche i partiti classici e, mentre una volta il candidato che veniva indicato dal partito, qualunque partito, veniva votato da tutti gli iscritti e i simpatizzanti, adesso i cittadini sono consci che in quella cabina elettorale con la matita copiativa in mano ci sono loro e non il partito.

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