Morra: “Stop finanziamento pubblico ai partiti è truffa”

Pubblicato il 12 Febbraio 2014 alle 16:40 Autore: Alessandro Genovesi

Il Movimento 5 Stelle torna ad attaccare il governo Letta. E lo fa utilizzando uno dei propri cavalli di battaglia: l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. L’ex capogruppo al Senato Nicola Morra, infatti, attacca dal proprio profilo facebook: “Il decreto appena votato dall’Aula del Senato è l’ennesimo dl finto, vergognosamente finto, titolato ‘Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. È semplicemente un’ipocrita legge truffa, dal momento che non cambia pressoché niente come nel ’93, allorquando con un referendum i cittadini italiani si espressero assai nettamente contro il finanziamento pubblico, rimanendo poi puntualmente ingannati dai partiti, che grazie a quei soldi, disonestamente sottratti a chi lavora e ne ha bisogno, campano”.

Secondo Morra, il decreto legge è una “schifezza”, poiché “nessun finanziamento viene abolito, anzi. Il trucco consiste nel trasformare il finanziamento da diretto in indiretto, è semplicemente un gioco linguistico. A conferma di ciò i 91 milioni di euro l’anno stanziati per i cosiddetti rimborsi elettorali adesso sono trasformati in: 45 milioni per il 2 per mille (il 2 per mille sono tasse già versate, che potrebbero essere destinate a sanità, istruzione, riduzione del cuneo fiscale ad esempio); 15 milioni circa per le misure di sostegno a favore dei lavoratori dei partiti eventualmente licenziati; 9 milioni circa l’anno per spese postali legate alle comunicazioni individuali che i partiti possono fare per segnalare la facoltà di versare il 2 per mille (qui la chicca è che per il 2014 la quota destinata per il 2 per mille è di 7,5 milioni, ma se ne spenderanno 9 per comunicare questa possibilità ai contribuenti)”.

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Infine, spiega ancora il senatore grillino, “il resto verrà grazie al meccanismo delle detrazioni di imposta: chi versa ai partiti godrà di una detrazione di imposta del 26%, come per le onlus”. In conclusione del post, Morra spiega che, “battagliando in aula”, il M5S è comunque riuscito ad ottenere la “riduzione del tetto massimo di contributo individuale da 300.000 a 100.000 euro” e la “cancellazione del contributo per le scuole di formazione politica dei partiti”.

Finanziamento ai partiti, via libera dal Senato – Il Senato ha approvato il dl sul finanziamento ai partiti con 171 sì, 55 no (Sel, M5s e Gal) ed un astenuto. Ora il provvedimento passa alla Camera, che avrà tempo fino al 26 febbraio per la conversione in legge del decreto prima che esso decada.

Alessandro Genovesi




L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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