Venezuela, la crisi non ha limiti

Pubblicato il 13 Febbraio 2014 alle 14:30 Autore: Giacomo Morabito

In Venezuela la crisi economica s’inasprisce, e il governo ha annunciato rigide contromisure per combattere la crescita dell’inflazione, schizzata al 56%. Il Presidente venezuelano, Nicolás Maduro, ha minacciato di espropriare e confiscare le aziende che non avranno rispettato la “Ley Orgánica de Costos y Precios Justos”. Tale normativa ha imposto alle aziende di non superare il 30% del margine di guadagno entro il 10 febbraio. “Se lunedì prossimo saranno rilevate unità economiche o aziende che stanno violando la legge, prenderò le misure più radicali”, così aveva dichiarato Maduro in occasione del ventiduesimo anniversario del golpe fallito contro l’allora Presidente Carlos Andrés Pérez Rodríguez.

Nel frattempo, numerosi studenti e militanti dell’opposizione sono scesi in piazza ieri sera nelle principali città del Venezuela per protestare contro il carovita, ma alcune manifestazioni sono sfociate nella violenza, come accaduto a Caracas dove sono state uccise tre persone a colpi di pistola. Si trattava di Bassil Alejandro da Costa e Neyder Arellano Sierra, entrambi studenti, e di Juan “Juancho” Montoya, militante dei “Colectivos urbanos”, ovvero i gruppi paramilitari armati dal governo con funzioni di “polizia popolare”.

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Nel corso degli scontri altre 23 persone sono rimaste ferite, ma nessuna emittente televisiva del Paese ha trasmesso in diretta gli incidenti: addirittura il canale TV via satellite internazionale NTN24, che li mandava in onda, è stato oscurato per ordine del governo. Maduro ha accusato gli oppositori di tentare di destituirlo e ha ordinato di rafforzare la sicurezza nelle principali città del Paese per evitare “tentativi di colpi di Stato”.

Nelle precedenti settimane, numerosi dimostranti antigovernativi erano stati arrestati per aver protestato, in particolare, sulle difficoltà economiche che il Venezuela sta attraversando. L’industria petrolifera venezuelana, da sempre il settore principale dell’economia nazionale, sta affrontando una crisi senza precedenti. Secondo il quotidiano canadese “The Globe and Mail”, la compagnia petrolifera statale venezuelana Petróleos de Venezuela S.A. (PDVSA) graverebbe un debito di circa 80 miliardi di dollari e sarebbe in forte ritardo nel pagamento dei suoi fornitori.