Grillo: la Rai è il maggiore disastro d’Italia, Gubitosi “Suoi dati falsi”

Pubblicato il 19 Febbraio 2014 alle 19:37 Autore: Daniele Errera
rai

Pochi leader politici dividono come Beppe Grillo. Ieri sera, di fronte al teatro Ariston, sede di San Remo, l’ex comico genovese ha dato vita ad un lungo monologo, con microfono alla mano, in cui attaccava la Rai. Quella di oggi.

“La Rai è il maggiore disastro del paese”. Così sentenzia il leader del Movimento 5 Stelle. Duramente. Il pubblico è diviso: c’è chi protesta coi classici ‘boo’. C’è chi, invece, loda le sue parole e si lascia andare a scroscianti applausi, seguiti da dei ‘bravo’. Di fatto la presenza di Grillo si è fatta notare interamente all’esterno della storica sede del festival. Dentro, infatti, ha preso posto in una parte defilata della platea accanto al figlio. Fuori, invece, è un fiume in piena: “oggi la Rai è la maggiore responsabile del disastro economico, politico e sociale di questo Paese”. Attacca la politica del servizio pubblico durante i giorni di San Remo: “dopo che la Corte dei Conti dice alla Rai che deve risparmiare il direttore di Rai1 Leone replica però che la pubblicità continua a crescere e permetterà di recuperare i costi. Ma intanto gli altri canali della Rai durante le serate di Sanremo vengono svuotati di pubblicità. È questa la realtà, è la legge dei vasi comunicanti. Leone dirà che Sanremo è andato bene, ma è una menzogna”.

Poi l’appello: “dobbiamo riprenderci la Rai: il servizio pubblico senza partiti e senza pubblicità dentro, dobbiamo cambiare l’azienda”, ed critica il direttore generale dell’azienda, Luigi Gubitosi: “ha portato le perdite dall’azienda da 250 a 400 milioni. E ora dove andrà? All’Eni, all’Enel, magari con 4,5 milioni di buonuscita? È questa la Rai che volete? Basta”. Poi ‘spara a zero’ su Fazio (“non un giornalista, è un programmista-regista che ha un contratto/pacchetto da 5 milioni e mezzo all’anno. Poi si porta i suoi”) e la dirigenza Rai, composta da “538 persone”. Tutta, nessun escluso. Il dg napoletano, però, reagisce: “i dati di Grillo sono falsi, se sono come dice lui lavorerò un anno gratis devolvendo il mio stipendio a una Onlus che deciderà lui. Se, invece, avrò ragione io, lavorerà lui gratis per un anno. Un conto sono gli attacchi ai vertici, ai quali siamo abituati. Un conto è l’aggressione costante e ingiustificata”.

 

Daniele Errera




L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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