Csm, Romani (Forza Italia) “Il candidato Pd? Ora si riparte da zero”, Grasso: “Decisione tra oggi e domani”

Pubblicato il 14 Settembre 2014 alle 12:30 Autore: Emanuele Vena
italicum romani

Forza Italia non è allo sbando. Catricalà è stato silurato dai franchi tiratori del Pd non da quelli azzurri. Ad affermarlo, in un’intervista al Corriere, è Paolo Romani, capo gruppo dei senatori forzisti. “Basta guardare i numeri che hanno ottenuto Catricalà e Violante: Forza Italia, con 120 parlamentari, ha certamente rispettato il patto tra i partiti più di quanto non abbia fatto il Partito democratico, che di parlamentari ne ha ben 400”.

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“A questo punto – fa sapere – si ridiscute tutto: il nuovo patto per la Consulta è complessivo. Si riparte da zero. Ma sono fiducioso che lunedì pomeriggio troveremo la soluzione“. Alla domanda se il candidato di Fi sia ora Donato Bruno, Romani replica: “Per decidere sulla candidatura abbiamo ancora tempo. In realtà, Bruno è un candidato non candidato. Lui non si è mai candidato, non è portato da nessuno, non è il terminale di una fronda interna, ha solo ricevuto un attestato trasversale di stima in Parlamento”. Su Violante, invece, Romani fa notare che che “finora non ha ricevuto il parere favorevole della maggioranza qualificata del Parlamento”.

Si sconfessa il Patto del Nazareno? “Nel segreto dell’urna – osserva Romani – si addensano maldipancia di ogni genere. Che vanno ben oltre il patto del Nazareno e riguardano vecchi rancori interni ai partiti”. “Mi auguro – afferma Romani – che si arrivi a breve a un accordo complessivo. Vorrei ricordare che mancano all’appello anche 5 componenti laici del Csm. I nostri candidati (Casellati e Vitali ancora non eletti, ndr) non hanno nulla di meno rispetto a quelli del Pd”.

SPERANZA: “HANNO PESATO ASSENZE” – Luciano Violante “è ancora in campo ed è la figura giusta per la Consulta: per questo ci spenderemo per raggiungere il quorum. Non bisogna sorprendersi se ci vogliano varie votazioni per trovare gli equilibri giusti perchè i giudici si eleggono assieme. Fi invece si è divisa su Bruno e Catricalà ma se si ricompattano su un nome la partita si chiude”. È quanto afferma al Mattino, Roberto Speranza, capogruppo pd alla Camera. Speranza, sullo spettro dei 101 che non votarono Prodi, osserva: “No, stavolta è diverso. Nell’ultima votazione sono pesate solo diverse assenze: su 469 preferenze a Violante, la gran parte sono democrat. Ecco tutto”.

GRASSO: “SOLUZIONE TRA OGGI E DOMANI” –  Anche il presidente del Senato Pietro Grasso è intervenuto sulla questione sollecitando le forze parlamentari a fare presto: “Se entro domani non si trova una soluzione il problema diventerà ancora più grave. Non si può tenere bloccato così un Parlamento”.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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