L’ “eretico” Pizzarotti ancora contro il M5S: “Serve un ritorno alle origini”

Pubblicato il 25 Settembre 2014 alle 21:40 Autore: Alessandro De Luca

Ancora una volta Federico Pizzarotti si ritaglia il ruolo di “eretico”, puntando il dito contro il Movimento Cinque Stelle. Il sindaco di Parma, intercettato dai giornalisti dopo un incontro tra i sindaci e il Ministro dei Beni Culturali Franceschini, chiede un ritorno alle origini del partito, scagliandosi contro le decisioni adottate nella selezione dei candidati per le elezioni regionali emiliane, previste per il 23 novembre.

pizzarotti

PRIMA I TEMI E POI SUI CANDIDATI – «Le modalità sono cambiate rispetto al 2010: prima si decideva il programma e poi i candidati, adesso è il contrario», questo il commento di Pizzarotti, che ha esordito in politica quattro anni fa correndo per uno scranno in quel di Via Aldo Moro.

«Se penso alle modalità che avevamo adottato nel 2010 – ha, poi, aggiunto Pizzarotti -, bé queste le trovo un tantino stravaganti». L’allusione, anche se velata, è a quanto avvenuto qualche giorno fa proprio a Parma, dove, per ottemperare alla normativa sulle quote rosa, Grillo ha deciso di fronteggiare la scarsità di presenze femminili nella lista circoscrizionale candidando le prime due donne che hanno risposto con una mail all’appello lanciato in rete.

ANCORA MARETTA – Non si placa, dunque, la maretta con Beppe Grillo, che, ormai, si protrae dalla metà di settembre.

A far alimentare le prime polemiche tra «Capitan Pizza» e il comico genovese è stata la candidatura al consiglio provinciale di Parma. Pizzarotti aveva accettato un posto nella lista unica, promossa dal Pd e aperta anche al centrodestra, violando il divieto di Grillo. «Non c’è nessuna alleanza tra partiti. C’è un dialogo tra istituzioni che hanno il dovere di rispondere alle aspettative dei loro abitanti», si era giustificato Pizzarotti che, in seguito, ha deciso di fare un passo indietro.

Quindi, a provocare altre tensioni è stato il sostegno ad Andrea Defranceschi, il consigliere regionale uscente, non ricandidato dal partito perché indagato nell’inchiesta “spese pazze” e, dunque, senza aver più i requisiti per usare il simbolo, secondo una nuova regola introdotta da Grillo. In questo caso, Pizzarotti ha parlato di una norma ad personam, affermando: «un conto è essere indagato, un conto è essere all’interno di un processo. Visto il valore dimostrato in questi cinque anni non possiamo perderlo per una norma uscita adesso».

LA FESTA AL CIRCO MASSIMO “NON SIA UNA PASSERELLA” – Al di là delle polemiche con Grillo, però, Pizzarotti auspica l’unità del partito e conferma la sua presenza alla festa del movimento, indetta al Circo Massimo per l’inizio di ottobre.

Il sindaco di Parma, poi, spera che l’evento sia più un’occasione per «ricompattare le fila» e per tornare a dibattere sui temi più importanti che una «passerella».

Alessandro De Luca

L'autore: Alessandro De Luca

Classe 1990. Laureato in Scienze politiche (indirizzo Scienze di governo e della Comunicazione Pubblica) alla Luiss Guido Carli di Roma. Giornalismo e politica, le mie passioni da sempre. Collabora con Termometro Politico da maggio 2014. Attualmente è membro di Giunta dell'Associazione Luca Coscioni.
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