Ncd perde pezzi: Rosi e Bugaro tornano in Forza Italia

Pubblicato il 30 Settembre 2014 alle 17:06 Autore: Antonio Atte

L’Operazione Lassie, come è stata maliziosamente battezzata l’attività di scouting compiuta da Forza Italia tra le fila di Ncd (e denunciata nei giorni scorsi da Quagliariello), ha portato a segno due colpi: Giacomo Bugaro, vicepresidente del Consiglio Regionale delle Marche, e la consigliera regionale dell’Umbria, Maria Rosi, sono tornati all’ovile dopo la fugace e tormentata militanza nella compagine alfaniana. A riferirlo è una nota di Forza Italia, in cui si ricorda come Bugaro, passato a Ncd nel novembre del 2013, abbia spesso e volentieri“manifestato il suo disaccordo rispetto alla linea politica seguita dal partito”. Stessa sorte per Maria Rosi, il cui addio all’organismo politico nato da una costola del morente Pdl, si legge sempre nel comunicato, è stato “convinto”.

La Rosi si è detta delusa dall’esperienza in Ncd, a cui aveva aderito perché “animata dalla volontà iniziale del partito di rinnovare partendo dai territori”. Poi però le cose hanno iniziato a non andare più nel verso giusto, dal momento che “le spinose vicende politiche territoriali  hanno visto riaffermare logiche di partito discutibili e metodi poco democratici”. Alla chiamata di Berlusconi, la Rosi afferma di rispondere con “coraggio e determinazione”. “Garantisco a tutti gli amici del centrodestra – conclude la consigliera – il mio impegno per la costruzione della grande casa dei moderati, quale unica vera alternativa a Renzi. Per il bene della nostra Regione e del nostro Paese”.

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Più tortuoso, invece, il percorso di “redenzione” di Bugaro, il quale era entrato in Ncd ritenendosi “diversamente berlusconiano”. Poi però l’amara sorpresa: “Mi sono ritrovato in un partito visceralmente anti-berlusconiano”, ha affermato Bugaro, che qualche giorno fa venne anche sospeso dal partito per essersi fatto un selfie proprio con l’ex premier. Dunque la svolta: “Ho raccolto l’invito da parte di tanti amici, che anche a seguito delle note vicende mi chiedono di tornare alla casa madre”. I passati attacchi rivolti all’ex premier sono ormai un lontano ricordo: “È vero, in passato l’ho fatto – ammette – ma sempre con lo spirito di un figlio nei confronti del padre”. E adesso il padre è pronto ad accogliere un altro figliuol prodigo.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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