“Berlusconi ci ha deluso”, parla una dei dipendenti licenziati Forza Italia

Pubblicato il 1 Ottobre 2014 alle 11:30 Autore: Antonio Atte

Licenziati Forza Italia – A partire dal 2 ottobre, 42 dipendenti dell’ex Pdl finiranno in cassa integrazione. Non è uno dei momenti migliori per i conti di Forza Italia, anzi. Il partito di Berlusconi è alle prese con una robusta spending review e il tesoriere unico Maria Rosaria Rossi sta in tutti modi tentando di evitare nuovi tagli al personale: nei giorni scorsi è stata organizzata una cena di autofinanziamento con lo scopo di rimpinguare le casse disastrate dell’organismo politico.

Lorena Virzi, una dei 42 dipendenti licenziati, ha scritto una lettera a Berlusconi. La donna si dice profondamente amareggiata per la perdita del posto di lavoro e delusa dalla gestione della vicenda da parte dell’ex presidente del Consiglio. Poi denuncia: “Abbiamo ricevuto la lettera di licenziamento in 42 su 120 impiegati e, guarda caso, siamo quelli provenienti da Alleanza Nazionale e gli alfaniani. Non è stata fatta una scelta secondo i curriculum e le competenze ma secondo l’appartenenza politica. Non è accettabile”. Si è trattato dunque di un licenziamento “politico”, secondo la Virzi: “Siamo stati epurati, di questo si tratta”.

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L’ex dipendente afferma di aver appreso la notizia dell’imminente licenziamento lo scorso 16 giugno, dai giornali. “Ci siamo subito allarmati e siamo andati a chiedere spiegazioni. Nessuno ci ha ricevuto. Poi dopo poche ore ci è arrivata una mail che ci ha confermato la brutta notizia”. Venerdì scorso la comunicazione del divieto d’accesso alla sede del partito.

“Vorrei dirle che non solo ha licenziato una donna di 52 anni, età avanzata per rientrare nel mondo del lavoro dopo 30 anni di referenze politiche di destra, ma vorrei aggiungere che questa donna è divorziata, con due figli maggiorenni e un affitto da pagare. Lei – prosegue la donna nella missiva – che si è sempre vantato di non aver mai licenziato nessuno, di non aver mai mandato i suoi in cassa integrazione, di non aver mai subito scioperi da parte del suo personale. Perché ora non riesce a mantenere il posto di lavoro a pochissime persone per le quali lo stipendio è vita?”. Poi, l’ultima amara constatazione: “Il Pdl riceverà i contributi fino al 2016, mentre noi siamo stati buttati in strada”.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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