Tracciabilità totale: ecco il piano di Renzi per rilanciare il Paese

Pubblicato il 21 Novembre 2014 alle 13:03 Autore: Erika Carpinella

Dal Tempio di Adriano a Roma, il Premier Renzi ha parlato di fisco e del suo progetto per rilanciare il Paese, in occasione della premiazione dei Digital Champions: “Dobbiamo eliminare gli scontrini attraverso la tracciabilità totale così che l’Agenzia delle Entrate non venga più avvertita come l’avvoltoio sulle spalle ma un advisor per le aziende. L’Agenzia delle entrate smetterà di essere come un avvoltoio, appollaiato lì e diventerà una sorta di consulente per le imprese. Non possiamo abituarci all’idea di raccontare l’Italia come un insieme di sfighe. Non possiamo continuare a parlare solo delle cose che vanno male, che in Italia sono andati via i migliori, i cervelli, come se quelli che sono rimasti non valgono niente. C’è bisogno di dire che il paese va cambiato ma non perché ce lo chiedono da fuori”.

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Renzi: “Innovazione tecnologica per cambiare il Paese”

Tema della giornata per Renzi è stato il progetto “Digital Champions” presentato dal “guru” della comunicazione digitale di Palazzo Chigi, Riccardo Luna. Il progetto riguarda ottomila “campioni del digitale”, uno per ogni Comune, che dovrebbero riferire proprio allo stesso Luna le problematiche dei cittadini alle prese con la digitalizzazione della pubblica amministrazione. Per il Premier l’Information Communication Tecnology è una grande opportunità: “Abbiamo i migliori in campo, niente alibi: se falliamo è colpa mia, ma se falliamo lo facciamo con la squadra più forte che l’Italia ha visto in campo in questo settore”, ha affermato Renzi. “Se noi riusciamo a fare l’investimento sull’Ict, rovesciamo veramente l’economia di questo Paese: dobbiamo essere meno concentrati sulle difficoltà e più sulle possibilità, solo così cambiamo il Paese”.

“Agenda digitale non solo per gli addetti ai lavori”

Il Premier ne approfitta anche per replicare alle critiche dei sindacati sulla sua tendenza a twittare: “Quando hanno da criticare il governo, i sindacalisti dicono “pensa che governare sia usare tweet”. Ci sono molti argomenti per criticare il governo, ma il punto più sterile che ho sentito tre volte è questo. Il punto è che quella roba, Twitter, i social, non è il contrario della politica seria”, perché “l’agenda digitale non è solo un tema per gli addetti ai lavori”.

Erika Carpinella