Contro-discorso di fine anno: ecco cosa ha detto Grillo

Pubblicato il 2 Gennaio 2015 alle 13:23 Autore: Antonio Atte

Sulle reti nazionali unificate, il discorso di fine anno, l’ultimo, del Presidente Napolitano. Contemporaneamente, in streaming su La Cosa – web channel del Movimento Cinque Stelle – il contro-discorso di Beppe Grillo, riedizione del fortunato esperimento dello scorso anno. Se nel 2013 era una sagoma di Giuseppe Garibaldi (con le fattezze di Grillo) a fare da sfondo al messaggio video del comico, la cornice di quest’anno è stata una grotta: alle spalle, un’ombra che ricorda il profilo di Gianroberto Casaleggio. “Parlo qui, da questo sotterraneo, questo bunker dove si sono trasferiti gli uffici della Casaleggio Associati”, esordisce Grillo. Poi, rivolgendosi agli ascoltatori, dice: “Voglio farvi un saluto diverso rispetto agli altri anni. Senza rimpianti, perché cosa potremmo rimpiangere del 2014? Le balle di Renzi? Un attentato alla democrazia di due ‘partitelli’, Pd e Pdl, che si sono riuniti per disfare la Costituzione?”.

Il discorso di fine anno 2014 di Beppe Grillo

Le sferzate di Grillo, come al solito, sono rivolte a tutti. Da Forza Italia, il cui fondatore, Dell’Utri, “ha preso 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa” e il cui Presidente “è stato mandato via da Senato per ‘leggera’ evasione fiscale condonata con 4 giorni in un ospizio”, al Pd. L’augurio per il 2015 è che “l’Ebetino Renzi se ne vada insieme alle sue Olimpiadi, magari costretto a fare i 110 metri ostacoli inseguito dalla gente”, e che “anche Napolitano lasci per raggiunti limiti di età”.

grillo

“Nel 2014 – ricorda Grillo – se n’è andata un po’ di produzione industriale, il Pil si è abbassato, gli indicatori economici declassati a livello spazzatura, la disoccupazione a livelli mai visti. Ci stiamo abituando a questo marcio”.

Spazio poi al programma M5S e ad alcune considerazioni sul futuro dell’Italia nella moneta unica: “Noi vogliamo rimanere in Europa, in mezzo ai francesi e ai tedeschi, ma serve un piano B per salvarci, e l’unico è il nostro, il referendum per uscire dall’euro”. “Stiamo cambiando la classe politica. Forse abbiamo fatto poche cose – ha ammesso il leader dei 5 stelle – ma non abbiamo mai tradito quello che abbiamo detto”.

Infine, Grillo chiude il suo contro-discorso leggendo “La pecora nera”, racconto di Italo Calvino dall’incipit eloquente: “C’era un paese dove tutti erano ladri”.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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