Charlie Hebdo, Berlusconi: “Occidente deve dare segnale chiaro”

Pubblicato il 12 Gennaio 2015 alle 09:58 Autore: Emanuele Vena
charlie hebdo berlusconi

“L’Occidente in questi anni ha sbagliato molto. Abbiamo combattuto guerre che non avremmo dovuto combattere e non ne abbiamo combattute altre che sarebbero state doverose, come quella contro l’Isis e il suo progetto di costruire un Califfato”. A parlare è Silvio Berlusconi, intervistato dal Messaggero. Il leader di Forza Italia dice la sua sulla situazione internazionale, auspicando che l’Occidente cambi l’atteggiamento attuale, ritenuto di basso profilo.

Per Berlusconi contro lo Stato Islamico è necessario innanzitutto un intervento di terra: “L’Occidente deve dare un segnale chiaro. La timidezza, la paura con cui negli ultimi anni abbiamo difeso i nostri valori e, aggiungo, la nostra sicurezza, hanno convinto gli estremisti islamici che il nostro è un mondo debole e conquistabile. L’Occidente deve reagire con determinazione e, se serve, tutti gli Stati devono essere pronti a dare il proprio contributo, anche con truppe di terra”.

Charlie Hebdo, Berlusconi: servono anche truppe italiane

Per il leader di Forza Italia serve dunque un intervento deciso contro il Califfato. Anche con truppe italiane: “Chi governa deve saper prendere decisioni difficili e coraggiose”. E se da un lato avverte sui rischi della marcia di ieri a Parigi – “ha certamente un significato importante, ma non dobbiamo rischiare che si trasformi in una melassa buonista che mescoli le responsabilità e inibisca le scelte” – dall’altro giustifica l’atteggiamento duro di politici come Matteo Salvini e i Le Pen: “Danno voce alla paura della gente. Una paura più che legittima”.

Il punto nevralgico per Berlusconi resta lo stesso, cioè la necessità di scelte coraggiose da parte dei governanti europei, altrimenti “saranno loro a non fare il proprio dovere e a consegnare l’Europa ai diversi estremismi”.

charlie hebdo berlusconi

Geopolica, non solo Charlie Hebdo: Berlusconi su Libia e Russia

A proposito di geopolitica, Berlusconi rivendica un ruolo attivo dell’Italia anche in Libia: “l’Italia non può e non deve abdicare alle proprie responsabilità verso quel territorio. Ne va della nostra sicurezza nazionale”. E difende per l’ennesima volta l’amico Putin – “la Russia è un nostro naturale alleato contro l’integralismo islamico” – condannando le sanzioni: “Sono inutili, se non addirittura dannose sul piano della politica estera e deleterie per la nostra economia”.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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