Europee, con gli scandali giudiziari Forza Italia rischia il tracollo

Pubblicato il 8 Maggio 2014 alle 20:08 Autore: Alessandro Genovesi

Secondo tutti i sondaggi Forza Italia è attualmente il terzo partito italiano, nettamente staccato sia dal Partito democratico di Renzi che dal Movimento 5 Stelle di Grillo.Stabilmente al di sotto del 20%, il partito dell’ex premier rischia di prendere una sonora batosta alle imminenti europee. Il notevole calo di consensi è determinato da una serie di fattori, divenuti ormai così endemici da rendere presumibilmente vana qualunque comparsata di Berlusconi in tv (negli ultimi giorni sempre più frequenti).

In primis pesa come un macigno il mancato ricambio generazionale: comandano ancora, di fatto, gli stessi dirigenti di tanti anni fa (quelli che sono rimasti), a cominciare dal plenipotenziario Denis Verdini. Per non parlare di Claudio Scajola, che ha borbottato fino a qualche giorno fa per avere un posto in lista per le europee e oggi si trova agli arresti, accusato di aver favorito la latitanza di un mafioso.

Ma, se è vero che il pesce puzza dalla testa, la vera assenza di un nuovo corso è incarnata dallo stesso leader, il 77 enne Silvio Berlusconi, condannato per frode fiscale e interdetto per due anni dai pubblici uffici.

Tuttavia, altre grane per l’ex premier potrebbero presto arrivare dalla magistratura. Senza tirare in ballo il caso Ruby, nel quale Berlusconi ha comunque già subito una condanna in primo grado, è il processo di Napoli sulla compravendita di senatori a far tremare i polsi all’ex Cavaliere. Sono di ieri, infatti, le dichiarazioni dell’ex senatore del Pd Paolo Rossi, che ha accusato di corruzione l’allora capo dell’opposizione. “In cambio del mio passaggio al centrodestra – ha detto Rossi –  l’ex senatore Antonio Tomassini mi offrì una somma di denaro che, mi disse, non avrebbe cambiato la vita del presidente Berlusconi, ma la mia sì”. La versione è stata confermata da Anna Finocchiaro.

In ogni caso, nonostante la fedina penale, Forza Italia pare non riuscire a recidere il cordone ombelicale con il proprio leader. A tal proposito basti vedere l’entusiastica reazione di una parte non certo minoritaria del partito alla sempre più probabile entrata in scena della figlia Marina, che niente sa e nessuna esperienza ha di politica. Dopo Berlusconi c’è solo Berlusconi.


L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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