Di Maio candidato premier M5S? Arriva l’investitura di Di Battista

Pubblicato il 7 Settembre 2015 alle 10:51 Autore: Redazione
di maio in primo piano che si tocca il viso

L’uomo giusto per convincere i moderati? Luigi Di Maio. L’investitura arriva dal deputato M5S Alessandro Di Battista, che traccia nel profilo del collega di partito 29-enne – nonché vicepresidente della Camera – quello giusto per svolgere il ruolo di candidato premier del Movimento: “Luigi è il migliore. È quello che ha il profilo più ‘istituzionale'”.

In un’intervista concessa al Fatto Quotidiano – a margine della festa del quotidiano tenutasi alla Versiliana – Di Battista affronta anche altre problematiche. A partire da una riflessione sulla salute delle grandi coalizioni, che lo spinge a confrontarsi duramente più con il centrosinistra che con la coalizione moderata, perché “oggi è Renzi il nemico più pericoloso: è al governo e ha consenso” e va contrastato “su tutto”, mentre “il centrodestra è al minimo storico, ormai è quasi marginale”. E Salvini? “La Lega finge di combattere quel che lei stessa ha creato, penso alle ricette sull’immigrazione di Maroni”.

di maio alessandro di battista in primo piano davanti montecitorio

Di Battista: Di Maio, migranti ed altro ancora

Riguardo all’emergenza migranti, Di Battista ha la sua ricetta chiara: “Bloccare le risorse per gli F-35 e dirottarle verso programmi per salvare vite in mare”. E poi torna indietro all’elezione del successore di Napolitano, che portò allo stallo e alla rielezione del presidente in carica. E rincara la dose contro il PD ed Alessandra Moretti, accusata di aver garantito l’appoggio a Rodotà – dopo l’affossamento di Prodi – salvo poi rivotare Napolitano: “Disse sì. Poi, il giorno dopo, votarono Napolitano. Ricordo gli applausi e i loro sguardi di sfida. Lì ho capito chi sono quelli del Pd”.

Riguardo al futuro, Di Battista – dopo aver confermato di aver firmato i referendum proposti da Civati: “non condivido tempi e forme dei referendum, ma se un cittadino mi chiede di firmare per cause giuste io firmo” – non si sbilancia su una sua possibile candidatura a sindaco di Roma: “Sono stato eletto per stare alla Camera fino al 2018. Comunque, proprio perché temono una nostra vittoria, il Pd non permetterà ai romani di tornare a breve al voto”.

Diverse invece le previsioni su un possibile voto nazionale già nel 2016: “L’Italicum è stato fatto per danneggiare noi, ma premiando la lista e non la coalizione potrebbe paradossalmente avvantaggiare noi. Andando al voto adesso userebbero il Consultellum, una legge perfetta per fare un grande governo di coalizione e continuare così”. Un voto da affrontare mantenendo le Parlamentarie: “Cercheremo solo di evitare che si inserisca qualche furbetto che poi non vuole restituire i soldi”.

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