La nuova politica commerciale dell’UE: sostenibile, assertiva e multilaterale

Pubblicato il 1 Marzo 2021 alle 16:44 Autore: Saad Tarybqy

La Commissione europea ha presentato le strategie commerciali programmate per i prossimi anni. Ispirandosi al concetto di autonomia strategica aperta, queste strategia si basano sull’apertura dell’UE. Sia per contribuire alla ripresa economica attraverso il sostegno alle trasformazioni verde e digitale, sia per rinnovare l’attenzione al rafforzamento del multilateralismo. Senza dimenticare la riforma delle norme commerciali globali per garantirne l’equità e la sostenibilità. Se necessario, l’UE ha dichiarato che assumerà una posizione più assertiva nella difesa dei propri interessi e valori, anche attraverso nuovi strumenti.

Il contesto

Affrontando una delle più grandi sfide economiche della storia, l’Unione Europea ha deciso indirizzare il cambiamento verso una transizione ecologica e digitale. Saranno molteplici i piani che andrà a toccare questo programma, illustrati in allegato alla comunicazione ufficiale della commissione europea

Presentando la nuova strategia Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo e Commissario per il Commercio, ha dichiarato:

“Le sfide che stiamo affrontando richiedono una nuova strategia per la politica commerciale dell’UE. Per contribuire a ripristinare la crescita e la creazione di posti di lavoro dopo la pandemia dobbiamo poter contare su un commercio aperto e basato su regole. Analogamente, la politica commerciale deve sostenere pienamente le trasformazioni verde e digitale della nostra economia e guidare gli sforzi globali di riforma dell’OMC. Deve inoltre fornirci gli strumenti necessari a difenderci dalle pratiche commerciali sleali. Adottiamo un approccio aperto, strategico e assertivo, che sottolinea la capacità dell’UE di compiere le proprie scelte e di plasmare il mondo che la circonda attraverso la leadership e l’impegno, e che rispecchia i nostri interessi strategici e i nostri valori.”

Parallelamente, l’UE adotterà un approccio più rigoroso e più assertivo nei confronti dell’attuazione e dell’esecuzione dei suoi accordi commerciali, contrastando il commercio sleale e affrontando le preoccupazioni in materia di sostenibilità. L’UE sta intensificando gli sforzi per garantire che i suoi accordi producano i benefici negoziati per i suoi lavoratori, agricoltori e cittadini.

La strategia si basa su una consultazione pubblica ampia e inclusiva, con oltre 400 contributi di un’ampia gamma di portatori di interessi, eventi pubblici in quasi tutti gli Stati membri e uno stretto dialogo con il Parlamento europeo, i governi degli Stati membri, le imprese, la società civile e il pubblico.

Il multilateralismo

Uno degli strumenti più forti sul quale si basa il nuovo piano strategico è sicuramente il multilateralismo. La commissione e l’altro rappresentante, infatti hanno presentato il 17 febbraio una nuova strategia per rafforzare il multilateralismo basato su regole europee.

Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, ha dichiarato:

Il multilateralismo è importante perché funziona. Ma non possiamo essere “multilateralisti” da soli. In tempi di crescente scetticismo dobbiamo dimostrare i vantaggi e la rilevanza del sistema multilaterale. Costruiremo partenariati più forti, diversificati e inclusivi per guidare l’ammodernamento ed elaborare risposte globali alle sfide del XXI secolo, alcune delle quali minacciano l’esistenza stessa dell’umanità.”

Gli obiettivi

Gli obiettivi strategici più importanti perseguiti dal piano sono:

  • Definire la priorità e i valori dell’Unione nel sistema multilaterale;

Promuoverà quindi meccanismi di coordinamento più efficienti per le priorità comuni e un uso migliore della propria forza collettiva, anche sulla base dell’approccio Team Europa. Sfruttando la forza dell’apparato legislative europeo

  • Ammodernare il sistema multilaterale
  • Costruire una “nuova generazione di partenariato”

L’UE intende costruire un multilateralismo più inclusivo (anche verso i Paesi del terzo mondo). Ritiene importante coinvolgere anche la società civile, il settore privato, le parti sociali e gli altri portatori di interessi.

Oltre a rafforzare le collaborazioni  con le più grandi organizzazioni come l’ONU (qui i dettagli “dell’amicizia naturale”) l’UE intende allacciare una cooperazione più stretta con altri raggruppamenti regionali e multinazionali quali l’Unione africana, l’Organizzazione degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico, l’Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico o la Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici per affrontare le sfide comuni e collaborare a livello internazionale.

Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici

La Commissione europea ha adottato a partire dal 24 febbraio una nuova strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici che definisce il cammino da percorrere per essere pronti ai loro effetti inevitabili. Prendendo spunto dalla strategia di adattamento ai cambiamenti climatici del 2013, l’obiettivo è spostare l’attenzione dalla comprensione del problema alla definizione di soluzioni e alla pianificazione all’attuazione.

L’azione in materia di adattamento ai cambiamenti climatici deve coinvolgere tutte le componenti della società e tutti i livelli di governance, all’interno e all’esterno dell’UE. Lavoreremo per costruire una società resiliente ai cambiamenti climatici migliorando la conoscenza dei loro effetti e delle soluzioni di adattamento; intensificando la pianificazione dell’adattamento e la valutazione del rischio climatico; accelerando l’azione di adattamento e contribuendo a rafforzare la resilienza ai cambiamenti climatici a livello mondiale.

Le voci della Commissione europea

Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo, ha affermato: “La pandemia di COVID-19 ci ha ricordato con durezza che una preparazione insufficiente può avere conseguenze disastrose. Non esiste alcun vaccino contro la crisi climatica, ma possiamo ancora combatterla e prepararci ai suoi effetti inevitabili – che si fanno già sentire sia all’interno che all’esterno dell’Unione europea. La nuova strategia di adattamento ai cambiamenti climatici ci consente di accelerare e approfondire i preparativi. Se ci prepariamo oggi, possiamo ancora costruire un domani resiliente ai cambiamenti climatici.”

Un piano a lungo termine

La Commissione europea ha annunciato questa nuova e più ambiziosa strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici nella comunicazione sul Green Deal europeo, a seguito di una valutazione della strategia 2013 condotta nel 2018 e di una consultazione pubblica aperta svoltasi tra maggio e agosto 2020. La proposta di legge europea sul clima getta le basi per una maggiore ambizione e coerenza delle politiche in materia di adattamento, integrando nel diritto dell’UE l’obiettivo globale in materia di adattamento sancito all’articolo 7 dell’accordo di Parigi e l’azione dell’obiettivo di sviluppo sostenibile n. 13. Con essa l’UE si impegna a compiere progressi costanti per aumentare la capacità di adattamento, rafforzare la resilienza e ridurre la vulnerabilità ai cambiamenti climatici.