Enrico Mentana: Renzi vuole rottamare il Pd?

Pubblicato il 3 Novembre 2015 alle 13:27 Autore: Giuseppe Spadaro
enrico mentana, pd, renzi, roma, stefano esposito, renzi gesticola in forma interrogativa affianco a renzi che ride divertito con una parte del viso coperto dalle sue mani

Centrosinistra alla ricerca del andidato sindaco per Roma. Il senatore Stefano Esposito lancia l’idea di candidare Massimo D’Alema. A stimolare il dibattito e rilanciare la proposta dell’ex assessore ai trasporti è Salvatore Merlo dalle colonne del Foglio. Il dibattito registra l’intervento di Enrico Mentana. “E’ come se Renzi, che è il segretario del Pd, dicesse: ‘Guardate, io non mi fido del Pd. Non mi fido dei miei politici’. Per il direttore “a Torino, dove è obbligato, Renzi sceglie un politico, cioè Piero Fassino, che è il sindaco uscente che ha ben governato”. “Ma dove può scegliere, come a Roma, o come a Milano, dà invece l’idea di considerare il suo partito alla stregua d’una foglia morta. Che il nome sia Sabella, Gabrielli, Marchini, o chi altro, non è uno dei suoi”.

enrico mentana, roma, pd, renzi, stefano esposito, sul palco seduti affianco il premier renzi in jeans e camicia ed il direttore del tgla7 in abito scuro

Enrico Mentana su turno amministrative: “Elezioni decisive”

Secondo il ragionamento di Enrico Mentana il prossimo turno di elezioni amministrative sono “elezioni decisive”. “Sono un punto di svolta, un tornante per Renzi: o la definitiva rottamazione del partito che lui ha scalato, o il suo rilancio con la scelta di un candidato politico. Puntare su D’Alema, o su Nicola Zingaretti, non sarebbe una scelta bislacca. Come non sarebbe bislacco candidare Enrico Letta, se solo non ci fossero quei ‘precedenti’ tra lui e Renzi”.

Incalza Stefano Esposito che rimarca la necessità del professionismo della politica. “Guardate che un po’ di professionismo serve. I partiti servono. E un partito in difficoltà, com’è il Pd a Roma, lo salvi se ci investi sopra. Una classe dirigente pulita e capace esiste, ma le va data responsabilità, bisogna darle spazio. Io non sono un tifoso di D’Alema. Con D’Alema non ho nemmeno un buon rapporto. Ma lui è la nostra riserva della Repubblica, è un pezzo pregiato della nostra storia, come lo sarebbero Rutelli e Veltroni, se a Roma non avessero già dato”.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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