Elezioni Spagna: la stella di Podemos non brilla più, solo quarto, PP e Ciudadanos forse al governo

Pubblicato il 3 Dicembre 2015 alle 16:47 Autore: Gianni Balduzzi
elezioni Spagna, grafici sulle elezioni spagnole

Elezioni Spagna: la stella di Podemos non brilla più, solo quarto

Il 20 dicembre si terranno le lezioni in Spagna dopo 4 di governo del Partido Popular con la maggioranza assoluta, anni in cui il Paese ha sofferto una gravissima crisi economica e umana, con record di disoccupati e sfrattati, da cui ora si sta riprendendo con tassi di crescita del PIL che fanno certamente invidia all’Italia, ma in cui le cicatrici della crisi ancora non si sono per nulla chiuse

Elezioni Spagna, il PP perde la maggioranza assoluta ma rimane il primo partito.

Rispetto al 2011 il PP di Rajoy perderà secondo il sondaggio di CIS un 16% circa, ma ormai appare sempre più chiaro che arriverà primo al 28,6% con un discreto vantaggio, di circa il 7% sull’opposizione socialista del PSOE. La ripresa economica e l’opposizione all’indipendentismo catalano, la sicurezza contro l’avventurismo dei nuovi partiti come Podemos, i punti cardine del partito, il cui obiettivo primario era appunto rimanere primo. E dall’anno scorso è riuscito a non perdere ulteriormente consenso.

Il PSOE invece, nonostante il giovane e telegenico leader Sanchez, non è riuscito ad approfittare della crisi del PP, venendo insidiato dalla concorrenza prima di Podemos, e ora dei liberali di Ciudadanos, e con il 20,8% sono proprio ai minimi, perdendo l8% rispetto a 4 anni fa.

Gli spagnoli sembrano stufi del bipolarismo, cercano altre vie, e una di queste è la formazione di Rivera, Ciudadanos, nata in Catalogna come contrasto all’indipendentismo e diffusasi in Spagna come movimento anti-corruzione e liberale, che assorbe voti soprattutto di centrodestra, ma anche del PSOE e certamente dei liberali di UPyD che è quasi scomparsa. Sono dati ora al 19% e insidiano seriamente il secondo posto dei socialisti.

E Podemos? Era la stella nascente della politica non solo spagnola ma europea, assieme a Tsipras, l’alternativa all’austerity, ma ora la figura del leader Iglesias ha perso fascino, giudicato d amolti un avventuriero pericoloso e senza competenze, troppo pieno di sè. Così seppur in crescita rispetto a ottobre a fine novembre rimaneva al quarto posto al 15,7%.

Gli altri partiti come la sinistra radicale di Unitad Popular al 3,2%, e gli indipendentisti catalani, al 2,2% raccolgono le briciole, nonostante per il particolare sistema elettorale spagnolo le forze molto concentrate come quelle regionaliste potranno avere una quota importante dei seggi.

Sondaggi Spagna: PP e Ciudadanos potrebbero governare insieme

I seggi appunto, nessuno sembra poter raccogliere la maggioranza assoluta di 176 scranni parlamentari, il PP è lontanissimo, a 120-128, il PSOE può ambire solo a 77-89, mentre Ciudadanos a 63-66. Sembra quindi possibile una confortevole maggioranza di centrodestra tra il PP e Ciudadanos.

I governi di coalizione non hanno una grande tradizione in Spagna, si preferiscono normalmente le astensioni o un appoggio esterno, e Rivera vuol evitare di fare la fine del libdem Clegg in Inghilterra, quindi sarà questa probabilmente la strategia usata.

Podemos con 45-49 seggi sembra lontano ed avviato a divenire il grande sconfitto con il resto della sinistra.

 

elezioni Spagna, grafici sulle elezioni spagnole

Per commentare su questo argomento clicca qui!

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
Tutti gli articoli di Gianni Balduzzi →