Mobilità Roma, Giachetti e le corsie preferenziali contromano

Pubblicato il 17 Maggio 2016 alle 09:37 Autore: Giacomo Salvini
Comunali Roma, Roberto Giachetti, candidato sindaco, Pd, il vicepresidente della Camera con il braccio destro alto durante una riunione alla Camera

Mobilità Roma, Giachetti e le corsie preferenziali contromano

Funivie, metro C, nuove rotaie per i tram. Se a Roma il trasporto pubblico è considerato da parecchi anni non un problema qualunque ma “il” problema, va da sé che ad ogni campagna elettorale i candidati al Campidoglio si presentino agli elettori con idee molto diverse e spesso anche molto originali sulla mobilità nella Capitale. Basti pensare che in questa campagna elettorale un candidato sindaco, Virginia Raggi (M5S), è arrivato a proporre la costruzione di una funivia da Battistini a Casalotti come prolungamento della Metro A.

Tutti i candidati insomma dedicano una voce del proprio programma alla voce “mobilità”. Tra questi c’è anche il candidato del centrosinistra Roberto Giachetti (Pd e radicali) che secondo l’ultimo sondaggio di Termometro Politico sarebbe davanti – seppur di un punto percentuale – a Virginia Raggi.

Sul tema dei trasporti nelle sue “dieci cose da fare” il vicepresidente della Camera propone l’aumento delle corsie preferenziali (dagli attuali 63 chilometri a 150) per i mezzi pubblici e soprattutto l’inversione del senso di marcia per le stesse corsie in modo da “scoraggiare definitivamente le infrazioni degli automobilisti incivili”. Ma è fattibile questa proposta? E, se sì, che effetti avrebbe sulla viabilità cittadina?

Roma, il traffico costa 1,5 miliardi di euro

Nel programma completo di Giachetti alla voce “mobilità” si legge:

Se Roma è indietro nelle classifiche internazionali sulla qualità della vita, lo è soprattutto perché il suo trasporto è inefficiente. Ci sono troppe macchine, c’è una rete metropolitana limitata, mezzi pubblici obsoleti, un utilizzo della bicicletta lontanissimo da quello delle altre città europee. Trascorriamo ogni anno circa 135 milioni di ore fermi nel traffico: un costo di 1.5 miliardi di euro. È qui la chiave per rendere la Capitale più competitiva e più inclusiva

Poi, oltre alla rivalutazione dei tram o il potenziamento di car e bike sharing, Giachetti si concentra sulle corsie preferenziali per i mezzi pubblici mettendo l’accento sull’inversione di marcia per impedire agli automobilisti di fare i furbi e usarle per evitare il traffico.

Mobilità nel centro di Roma

Mobilità Roma, Bechis: Giachetti si faccia consigliare da Renzi

Ieri a Giachetti ha risposto su Libero Franco Bechis. Il vicedirettore del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro ha notato come la proposta di Giachetti sul traffico sia la stessa di un’altra giunta di centro-sinistra che governava in un’altra città, ovvero Firenze. Ma dopo due anni di sperimentazione, a Palazzo Vecchio arrivò Renzi che ritirò seduta stante quella funesta sortita. E perché? Scrive Bechis:

Per un motivo semplice: grazie alle corsie preferenziali a senso di marcia invertito, morivano come birilli i poveri cittadini di Firenze. Non solo quelli indisciplinati che non sapendolo viaggiavano in quelle corsie con le proprie auto trovandosi all’ improvviso un bus che procedeva contromano. Ma perfino i pedoni che attraversavano la strada: guardavano a destra, e poi il bus veniva da sinistra e li prendeva sotto. Una supplica al premier: salvi i romani da Giachetti…

Nonostante l’abolizione dell’inversione di marcia, i rapporti tra l’allora Sindaco Renzi e le corsie preferenziali in città non sono mai stati particolarmente idilliaci. Basti pensare che nel 2013, prima di diventare segretario del Pd, l’allora primo cittadino fu subissato dalle polemiche per lo scoop di Panorama che aveva beccato la moglie Agnese Landini ad utilizzare il suo pass per le corsie preferenziali per andare a lavoro.

Mobilità Roma, le proposte degli altri candidati

Smontata l’idea di Giachetti sulle corsie preferenziali contromano, cosa propongono gli altri candidati alla voce “mobilità” cittadina? Al netto delle funivie, anche la candidata grillina Virginia Raggi insiste sulle corsie preferenziali, ma senza parlare di inversione di marcia. “I mezzi pubblici devono avere la priorità, subito corsie preferenziali protette e semafori intelligenti” scrive Raggi.

Giorgia Meloni invece si concentra soprattutto sul completamento della Metro C e sulla sostenibilità della pedonalizzazione dei fori imperiali – “fino a oggi solo un maldestro spot propagandistico” scrive nel programma – mentre alle corsie preferenziali dedica poche righe con il generico auspicio di “istituirne di nuove” e “potenziarle”. Infine Alfio Marchini che si concentra sulle nuove 6 linee di tram (segue elenco), car sharing, van sharing e il ripristino della legalità sui mezzi pubblici (“senza biglietto non si sale più”). Per lui, nessun riferimento alle corsie preferenziali per i mezzi pubblici.

Giacomo Salvini

Twitter @salvini_giacomo

 

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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