Gay Pride a Roma, l’appello al premier Renzi: “Matteo, mettici la faccia”

Pubblicato il 7 Giugno 2014 alle 12:41 Autore: Carmela Adinolfi

L’appuntamento è per oggi pomeriggio alle 15.00, in Piazza della Repubblica a Roma. La capitale si tinge d’arcobaleno per il Gay Pride 2014, il corteo a sostegno dei diritti del mondo gay e della “piena dignità e uguaglianza per tutte e tutti a prescindere dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”. Quest’anno, al centro della manifestazione, giunta ormai alla ventesima edizione, il bilancio di due decenni di richieste inascoltate. Un dialogo, quello fra istituzioni, cittadini e associazioni, mai avviato su temi come quello delle coppie omosessuali o delle unioni civili. La mancanza, ancora oggi, di una legge conto l’omostransfobia e  il vuoto normativo intorno allo ius soli. Niente sembra essere cambiato in vent’anni, dal primo corteo che il 2 luglio 1994 attraversò per la prima volta le strade di Roma Capitale. 

gay pride

“Matteo mettici la faccia. Fuori i diritti” questo l’appello che, da giorni, gli organizzatori dell’evento hanno rivolto al premier Matteo Renzi, raccogliendo in un videoblob tutti gli interventi e le dichiarazioni dell’allora rottamatore nelle diverse campagne elettorali, per la premiership e la segreteria del partito, prima della nomina a Presidente del Consiglio. Una vera e propria campagna di sensibilizzazione con tanto di hastag: #matteometticilafaccia. Preoccupate le associazioni e gli attivisti arcobaleno che temono di cogliere nell’attività dell’attuale esecutivo una sorta di continuità con i governi precedenti. A 100 giorni dal’insediamento, per esempio, non è stata ancora assegnata la nomina alle Pari Opportunità, ricordano gli organizzatori. Mentre, sul fronte della scuola, si fanno sempre più insistenti le voci che il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, sia propensa ad una rivalutazione delle linee guida per gli interventi contro omofobia e transfobia nelle scuole, accogliendo così “le richieste restrittive e retrograde delle associazioni integraliste”. Segnali preoccupanti, se si tiene conto del fatto che l’Italia è il fanalino di coda, agli ultimi posti in Europa, per l’assenza di una legislazione a tutela delle coppie dello stesso sesso. 

Intanto, per il corteo di oggi pomeriggio non è prevista nessuna presenza di esponenti del governo. Annunciata, invece, già da tempo, la partecipazione del sindaco di Roma, il democratico Ignazio Marino. Dura la replica dei consiglieri pentastellati della giunta romana che, dal blog di Beppe Grillo, attaccano: “leggiamo con stupore che il sindaco marino oggi sarà al gay pride. Diciamo stupore perché la maggioranza Pd che lo sostiene da mesi non calendarizza la nostra proposta per le unioni civili”. Forfait anche per Iavan Scalfarotto, sottosegretario alle riforme e ai rapporti con il Parlamento, da anni in prima fila per i diritti degli omosessuali e dichiaratamente gay. “Fino a venerdì sono fuori per impegni elettorali. Se comunque dovessi partecipare, lo farei a titolo personale”, si è affrettato a dichiarare il sottosegretario dem. 

In contemporanea al corteo del Pride Roma 2014, questo pomeriggio è prevista anche la ‘Marcia per la Famiglia‘, organizzata da Forza Nuova. Il corteo, previsto per le 16.00, partirà da Piazza Mazzini per arrivare fino a Castel Sant’Angelo. Sulla pagina Facebook di Forza Nuova si legge “noi marceremo in quello giusto” riferendosi al corteo. “Difendiamo la #famiglia naturale. Stop #omofollia” l’hastag ufficiale del corteo.

Carmela Adinolfi

L'autore: Carmela Adinolfi

Classe '89. Una laurea triennale in comunicazione e una specializzazione in Semiotica all'Alma Mater Studiorum. Da Salerno a Perugia, passando per Bologna. Esperta in comunicazione politica, ha approfondito l'ascesa al potere di Matteo Renzi. Interessi: dal marketing alla comunicazione politica fino alle nuove forme di giornalismo digitale. Scrive per Termometro Politico e si allena per diventare giornalista.
Tutti gli articoli di Carmela Adinolfi →