Il premier Renzi: introdurre il reato di omicidio stradale

Pubblicato il 10 Giugno 2014 alle 11:15 Autore: Francesco Di Matteo

Il governo Renzi procede spedito verso le tanto importanti riforme, come quella costituzionale e quella elettorale. Ma tra le tante riforme c’è il tempo di mettere mano ad altri ‘piccoli temi’, più vicini ai problemi dei cittadini, come la problematica dell’omicidio stradale.

L’attuale legislazione prevede che in caso di incidente mortale in strada, il colpevole è accusato di colposo, con una pena che va dai 2 agli 8 anni, cioè la stessa pena comminata ad un borseggiatore, più o meno. Nel 2011 l’ASAPS, insieme al comune di Firenze ed altre associazioni tematiche, firmarono un protocollo per chiedere maggior proporzionalità della pena.

“Allora l’obiettivo – dice Renzi, allora sindaco di Firenze – era di invitare il parlamento e il governo a riflettere e a colmare questa lacuna” legislativa. E così, in un’intervista rilasciata a Il Centauro, organo di stampa dell’ASAPS, Renzi apre all’introduzione del reato di omicidio stradale. Renzi spiega che in questi giorni, in queste settimane, si metterà in moto il processo per il rinnovo del codice della strada e c’è tutta la volontà di colmare questa lacuna legislativa.

omicidio stradale

Secondo il premier, per lavorare su questo tema bisogna necessariamente lavorare su più fronti. “Gli inglesi – racconta il premier – usano il temine 3E: Enforcemente, Engineering, Education”. Infatti secondo il premier il reale problema alla base degli incidenti mortali è la mancanza di cognizione di mettere in pericolo se stesso e gli altri se ci si comporta in modo spericolato o ci si mette alla guida in stato di alterazione. “In Italia – spiega Renzi – gli incidenti stradali sono la prima causa dell’invalidità permanente per i giovani”.

Un problema reale, quindi, che si ripercuote anche sui bilanci dello stato. Secondo il premier, infatti, lo stato spende ben 30 Miliardi di euro per le conseguenze agli incidenti, con un’incidenza sul PIL del 2%. “Un problema così grande di salute pubblica e di economia che può essere affrontato e ridotto come possono non considerarlo una priorità e venir ignorato dalla politica?” si chiede retoricamente Renzi. Oltre ai provvedimenti strettamente normativi, Renzi intende comunque rafforzare i controlli sulle strade grazie ad una maggiore sinergia trai corpi di polizia.

Il tema, di cui si discute ormai da anni, potrebbe però incontrare qualche ostacolo nelle aule parlamentari. Infatti alcuni parlamentari hanno già fatto sapere di essere scontenti e in disaccordo con le indicazioni date dal premier, poiché ritengono sbagliato cambiare la ratio del reato da omicidio colposo a omicidio volontario. Secondo questi parlamentari, infatti, un automobilista che si mette alla guida in stato di ebrezza non è in grado di intendere e di volere, ed è una contraddizione intrinseca, assodato ciò, definire volontario un incidente stradale.

Francesco Di Matteo

L'autore: Francesco Di Matteo

Napoletano classe '92. Laureato in Scienze Politiche e delle relazioni internazionali alla Federico II di Napoli nel 2014, è appassionato di giornalismo e in particolare di politica, di analisi politica e di Scienza Politica, in generale. Tesserato a Libera, in passato ha ricoperto la carica di Coordinatore Regionale a livello giovanile nell'Italia dei Valori (2012). Cofondatore dell'associazione Agorà - Lavoro, Partecipazione e Libertà. Attualmente collabora anche con "Il Roma" ed è co-fondatore della testata indipendente "Libero Pensiero".
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