La legge di bilancio in 5 punti

Pubblicato il 18 Ottobre 2016 alle 11:03 Autore: Redazione
legge di bilancio

La legge di bilancio in 5 punti

A seguito dell’approvazione, il 28 luglio scorso, della LEGGE n. 163  “Modifiche alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, concernenti il contenuto della legge di bilancio, in attuazione dell’articolo 15 della legge 24 dicembre 2012, n. 243” si è giunti all’incorporazione della Legge di Stabilità nella Legge di Bilancio. In sostanza a fine dicembre sentiremo non più parlare sui media di approvazione da parte del Parlamento della Legge di Stabilità bensì della Legge di Bilancio, pur restando sostanzialmente immutata nei contenuti.

La novità rispetto all’anno precedente attiene non solo all’accorpamento ma anche ai tempi di presentazione al Parlamento che slittano dal 15 al 20 ottobre. Quindi, in attesa del testo ufficiale, bisognerà far fede alla conferenza stampa di sabato scorso (15 ottobre) del Primo Ministro, accompagnata inizialmente dalle slides e, successivamente, dagli strali delle opposizioni.

Il comunicato dell’approvazione della Legge di Bilancio da parte del Consiglio dei Ministri, reperibile sul sito del Governo si apre con la precisazione che la manovra vale 27 miliardi rispetto ai 24,5 annunciati

La legge di bilancio in 5 punti

1. Imposte

La manovra, sulla scia di quanto contenuto nella legge di stabilità 2016 riconferma, in tema di imposte, la riduzione dell’Ires, nonché la progressiva riduzione del carico fiscale. Inoltre, grazie alla disattivazione della clausola di salvaguardia, la norma che prevede l’aumento automatico dell’Iva nel caso lo Stato non riesca a reperire le risorse pianificate, si evitano aumenti per circa 15 miliardi di euro di Iva e accise.

Novità di rilievo è l’inglobamento di Equitalia nell’Agenzia delle Entrate e la cancellazione, per le cartelle esattoriali, delle sanzioni, dell’aggio di riscossione e di una parte degli interessi di mora, ma non è tutto, perché le cartelle, che grazie a questi provvedimenti diventano meno onerose, potranno essere altresì rateizzate per un periodo che non superi il triennio.

Infine, si avrà un’ulteriore riduzione del canone Rai che passerà da 100 a 90 euro.

2. Edilizia

Per quanto riguarda il bonus per le ristrutturazioni degli edifici e il miglioramento della loro efficienza energetica, esso sarà esteso anche ai condomini ed agli alberghi, per uno stanziamento totale di 3 miliardi, ai quali dovranno sommarsi i 4,5 destinati al recupero delle zone colpite dal terremoto del 24 agosto scorso.

3. Sanità

Le conferme non finiscono qui, viene convalidato ed anzi aumentato di 2 miliardi (passa da 111 a 113) il fondo al Servizio sanitario nazionale, fondi che verranno impiegati all’attuazione del piano vaccini, alla stabilizzazione di medici ed infermieri precari e ai farmaci oncologici innovativi, oltre che per altre finalità.

4. Previdenza sociale

Argomento caldo, anche per i rumors che si diffondono nel mondo dei sindacati, sorpresi da alcuni cambiamenti apportati all’accordo iniziale è quello relativo alle pensioni. Il pacchetto prevede lo stanziamento di 7 miliardi in tre anni a sostegno delle pensioni più basse, con l’introduzione ed il potenziamento della quattordicesima e la possibilità di andare in pensione prima. Aumenta la no tax area per i pensionati anche under 75 anni.

Il famoso APE (Anticipo pensionistico) spetta ai lavoratori che abbiano almeno 63 anni e sono a 3 anni e 7 mesi dalla pensione di vecchiaia. Potranno, invece, accedere all’APE sociale i lavoratori che abbiano almeno 30 anni di contributi se disoccupati senza più ammortizzatori, i disabili o con parenti di 1° grado con disabilità grave oppure per chi avrà raggiunto i 36 anni di contributi facendo dei lavori cosiddetti “pesanti”.  Queste categorie di lavoratori potranno andare in pensione fino a tre anni e sette mesi prima senza nessun onere fino a 1.500 euro lordi di pensione (maggiore dei 1.350 di cui si vociferava). C’è poi l’APE volontaria della quale potranno fare richiesta i lavoratori che avranno 20 anni di contributi versati, in questo caso la rata di restituzione del prestito andrà di media dal 4,6% al 4,7%. Infine, l’APE aziendale ha gli stessi meccanismi di funzionamento di quella volontaria, ma  i costi dell’operazione del prestito saranno a carico dell’azienda.

5. Famiglia & giovani

Alle politiche per la famiglia vanno 600 milioni e una dichiarazione di intenti del Ministro Costa, da rendere operativa nel 2018 (trattasi di un grande investimento a favore della famiglia e dei figli con la modifica dell’Irpef). L’istruzione verrà potenziata con un sostegno di oltre 800 milioni agli studenti, al diritto allo studio e il rafforzamento della Buona Scuola.

Queste, in breve, le misure più in vista, che attireranno l’attenzione degli addetti ai lavori una volta presentato il testo del ddl. Il successivo passo è l’approvazione da parte delle Camere che, se vinceranno i sì al referendum costituzionale del 4 dicembre, seguirà un nuovo procedimento: senza necessità che ne faccia richiesta un terzo dei senatori come è invece richiesto per gli altri disegni di legge, quello di Bilancio passa automaticamente dalla Camera al Senato il quale dispone di 15 giorni per apportarvi modifiche. Il testo emendato tornerà, allora, alla Camera che potrà rendere tamquam non essent le modifiche del Senato solo a maggioranza assoluta dei suoi componenti.

Il nome delle diapositive sembra quasi preconizzare il nuovo e cauto iter parlamentare che vedrà l’approvazione di questa legge, piuttosto che i contenuti: #passodopopasso

Letizia Santoni

L'autore: Redazione

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