Sondaggi politici SWG: c’è consenso trasversale su risorse ‘green’

Pubblicato il 29 Marzo 2017 alle 12:41 Autore: Alessandro Faggiano
natura, ambiente, sondaggi politici

Sondaggi politici, energie rinnovabili: per italiani è una risorsa importante

Il dibattito sulle energie rinnovabili, l’impresa ecosostenibile e il “capitalismo verde” è ormai centrale per le narrative politiche; le posizioni sul tema non si ricollegano direttamente all’ideologia e si sono viste sia proposte neoliberiste maggiormente sostenibili, sia socialismi poco compromessi con l’ecologismo (come nel caso di alcuni petrolpopulismi latinoamericani). Ciò nonostante, sono per lo più i partiti schierati a sinistra che favoriscono la transizione green. In molti casi, le sinistre in Europa abbracciano il neoliberalismo; pertanto, non competendo sotto il profilo ideologico, si dibatte sulla moralità del modello economico e produttivo.

Sondaggi politici: consenso traversale su opportunità ‘green’

Stando all’ultimo sondaggio pubblicato da SWG, gli italiani considerano il green come una risorsa. A dirlo è il 70% del campione; una percentuale decisamente alta che dimostra l’importanza delle rinnovabili e della produzione sostenibile. La larga maggioranza sembra garantita proprio dalla pressione esercitata congiuntamente da altri movimenti sociali; l’ecologismo e l’ambientalismo; l’animalismo; la cultura vegetariana e, in ultima istanza, vegana. D’altro canto,  anche una certa dose di allarmismo può aver alimentato il favore verso le risorse ‘green’.

Sondaggi politici, ‘green’: una cultura antiglobalista su scala globale

La cultura ambientalista ed ecologista si è espansa in tutto il mondo come forma di resistenza contro i processi di globalizzazione; ovvero, un movimento globale antiglobalista. Tuttavia, questo moderno movimento sociale – caratterizzato dall’interclassismo – non condivide gli interessi della pratica politica ecologista e ambientalista.

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Sondaggi politici: obiettivi della politica ambientalista diversi da quelli del movimento sociale

La lotta per il controllo per le risorse ambientali è spostata verso l’asse del Sud (inteso come Paesi in via di sviluppo); da un lato, i Paesi del Nord – che hanno tratto giovamento dall’intensa attività industriale ed estrattiva – spingono per la moralizzazione del tema ambientale; un utilizzo meno intensivo delle risorse naturali provocherebbe un forte rallentamento nella crescita dei Paesi in via di sviluppo, permettendo ai Paesi maggiormente sviluppati di mantenere la propria posizione di supremazia.  Molte delle “battaglie silenziose” si presentano, in questo momento, nel Cono Sud dell’America Latina.

 

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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