Sondaggi politici SWG: la percezione della lotta contro le Mafie, da Nord a Sud

Pubblicato il 10 Aprile 2017 alle 12:47 Autore: Alessandro Faggiano
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Sondaggi politici SWG: la lotta contro la Mafia, negli ultimi anni, è stata inefficace?

Nello speciale approfondimento settimanale di SWG, si tratta di organizzazioni criminali e lotta alla mafia. Il risultato che ne esce è particolarmente desolante. La maggior parte degli intervistati sostiene che le azioni intraprese dallo Stato per arginare i fenomeni legati alla malavita siano inefficaci; la gran maggioranza del campione sostiene che il potere delle mafie non si sia ridotto. Anzi: quasi un italiano su due sostiene che queste si siano rafforzate.

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Un 44% del campione considera che il potere delle mafie sia rimasto lo stesso. Sommando questo dato con il precedente, si traggono percentuali assolutamente desolanti. Per il 90% del campione, la lotta alle mafie non ha prodotto effetti sensibili. Appena un 5% considera che il potere di queste sia “diminuito un po’”. Stessa percentuale per coloro che non si esprimono sull’argomento. Si rileva che l’opzione più ottimista – che il potere delle mafie sia diminuito di molto – è stata tralasciata dal campione, avvicinandosi più allo 0% che all’1%.

Sondaggi politici: la  lotta alla mafia da parte dello Stato è inefficace

Come domanda conseguente, si rileva che la lotta alle mafie negli ultimi anni sia stata poco efficace (60%) e per nulla efficace (10%). La gran differenza tra le due opzioni negative dimostra che, da parte delle Istituzioni, vi è un impegno minimo per fronteggiare il fenomeno. Il tema, più che essere trascurato, viene affrontato maldestramente (stando alla rilevazione di SWG) secondo il campione.

Quasi un intervistato su quattro ritiene che, invece, si stia facendo abbastanza per la lotta alle mafie. Un risultato che, tutto sommato, non sembra essere così negativo (se paragonato con la grafica precedente). Infine, appena un 4% non si esprime sull’efficacia delle azioni intraprese da parte dello Stato nella lotta alle mafie.

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Sondaggi politici: le percezioni da Nord a Sud

Le percezioni sulla mafia e le organizzazioni criminali varia in maniera sensibile in base alla (macro)regione di appartenenza. Il tema, come prevedibile, suscita forti sensazioni negative al Sud; qui, si rileva una sfiducia decisamente maggiore. Per un cittadino su due del Sud Italia, il potere delle Mafie è aumentato negli ultimi anni. Stessa percentuale viene raggiunta dal campione ristretto del Nord Ovest.

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La percentuale di risposte sul potere delle mafie rimasto inalterato è abbastanza simile per tutte le macroregioni; questa oscilla dal 48% del centro fino al 41% delle Isole (Sicilia e Sardegna). Il dato aggregato “positivo” sulla riduzione del potere delle mafie non riesce a sfondare, in nessun caso, la barriera della doppia cifra. I più ottimisti sembrano i cittadini del Nord Est; il 9% dei cittadini della zona considera che il potere delle mafie sia diminuito. Molto più basso, invece, il risultato per Sud e Nord Ovest. Per entrambi, l’aggregato corrisponde al 3%.

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Sondaggi politici: consenso generale in tutte le regioni per inefficacia dell’attività statale

Passando alla capacità dello Stato per far fronte ai problemi legati alle mafie, c’è ampio consenso sulla sua inefficacia. In questo caso, i risultati si mostrano “armoniosi” e con scarsa variabilità. Il Nord Est dimostra di essere la zona più ottimista. Per 3 cittadini su 10 della zona, lo Stato ha fatto abbastanza per eradicare il problema. Il dato peggiore lo si rileva al Sud, con la percentuale di risposte positive che scende al 23%.

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Infine, si rileva come la stragrande maggioranza del campione sappia dare una risposta. In media un 3-4% non riesce a esprimere un giudizio sull’operato dello Stato nella lotta alle mafie.

 

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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