Conti in rosso per Forza Italia, Berlusconi striglia i suoi: “Pagate entro l’estate”

Pubblicato il 3 Luglio 2014 alle 15:37 Autore: Carmela Adinolfi
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“Le casse sono vuote, siamo con l’acqua alla gola”. L’allarme, il leader, l’aveva lanciato già qualche mese fa. In un’ufficio di Presidenza alquanto concitato Silvio Berlusconi aveva spiegato ai suoi che le casse di Forza Italia erano già praticamente vuote. Conti in rosso, per risanare i quali l’ex Cavaliere aveva già annunciato di non voler mettere mani al portafogli. Ieri è arrivata la conferma: 94 milioni di euro, questa la cifra di cui il partito necessita per riappianare i conti. 87 milioni i debiti pregressi e 7 milioni le spese correnti. Una situazione finanziaria disastrosa quella che si è palesata allo stato maggiore di Forza Italia, nell’ennesima riunione fiume fra Berlusconi e i big del partito, ieri a Palazzo Grazioli.

Pesano sul bilancio di Fi le mancate entrate. Deputati e Senatori per statuto, infatti, dovrebbero versare mensilmente un obolo al partito. Contributo, questo, che sistematicamente non viene percepito da Forza Italia, che contribuisce ad alimentare le perdite e a mettere il segno meno davanti al totale delle entrate. Nella riunione in programma per oggi pomeriggio sul tema riforme, di certo Berlusconi non mancherà di tornare sull’argomento. C’è emergenza per le casse del partito, urge trovare una soluzione. Non è esclusa l’ipotesi che per iscriversi al partito in futuro verrà chiesto un contributo: 50 euro per il tesseramento, quota che si dimezza a 25 euro per i giovani e gli anziani. L’obiettivo, secondo fonti interne a Fi, è arrivare almeno a 300mila iscritti.

conti in rosso

L’altra strada che il leader Fi intende percorrere, sempre secondo indiscrezioni, è la sottoscrizione di una fidejussione bancaria. I parlamentari azzurri – questo il piano d’emergenza – dovrebbero garantire un prestito e così coprire la somma mancante, necessaria per mandare avanti il carrozzone di Forza Italia. Deputati e senatori, gran parte dei quali al secondo mandato, saranno chiamati ad impegnare la liquidazione.  Circa 50mila euro a testa, secondo i calcoli di Repubblica, da devolvere direttamente nelle casse del partito. Eventualità che  ha già messo in fibrillazione molti azzurri. “Piuttosto passo al gruppo Misto…”, minaccia un parlamentare. Altra ipotesi è quella di chiedere un contributo una tantum. All’orizzonte, però, al momento nessuna sanzione né alcun obbligo di natura economica. Preoccupazioni, quelle per le casse di Fi, che si aggiungono ai guai giudiziari del leader azzurro. Senza dimenticare la trattativa sulle riforme con Renzi che Berlusconi ha deciso di condurre personalmente. Proprio oggi è in programma l’incontro della delegazione azzurra con il premier a Palazzo Chigi. Subito dopo, nuovo vertice a Palazzo Grazioli per fare il punto. E c’è da scommettere che la questione fondi farà capolino tra il nodo della legge elettorale e la discussione sulla riforma del Senato.

LA STRIGLIATA DI BERLUSCONI AI SUOI – Le casse vuote del partito hanno allarmato e non poco Silvio Berlusconi. Il Cavaliere, durante l’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari di Forza Italia, ha strigliato i i parlamentari inadempienti ordinandogli di pagare la quota al partito entro l’estate. In particolare, il Cav avrebbe invitato tutti a trovare finanziatori come se fosse una sorta di gara.

Carmela Adinolfi

L'autore: Carmela Adinolfi

Classe '89. Una laurea triennale in comunicazione e una specializzazione in Semiotica all'Alma Mater Studiorum. Da Salerno a Perugia, passando per Bologna. Esperta in comunicazione politica, ha approfondito l'ascesa al potere di Matteo Renzi. Interessi: dal marketing alla comunicazione politica fino alle nuove forme di giornalismo digitale. Scrive per Termometro Politico e si allena per diventare giornalista.
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