Pensioni novità 2018: pensione scuola, 35 mila domande in vista

Pubblicato il 22 Gennaio 2018 alle 10:53 Autore: Daniele Sforza
personale ata

Pensioni novità 2018: pensione scuola, 35 mila domande in vista.

Sul fronte pensioni novità 2018 riguardano oggi la scuola e in particolare i docenti e il personale Ata che lascerà il servizio a partire dal 1° settembre 2018. Parlando di numeri si stima una cifra attorno ai 40-50 mila dipendenti, sebbene le ultime notizie sembrano confermare al momento che saranno più di 35 mila le domande che saranno presentate per lasciare la scuola dal prossimo anno scolastico. Come scrive Orizzonte Scuola, infatti, non è ancora certo il numero delle persone che saranno collocate a riposo d’ufficio; tantomeno quelle che faranno domanda di accesso all’Ape sociale. Ma le stime parlano chiaro e di conseguenza è lampante anche il numero dei posti che saranno lasciati vacanti. Circa 150 mila unità, ha specificato il sito di settore.

Pensioni novità 2018: fuga dalla scuola, qualche numero

Il portale di riferimento della scuola ha diffuso un comunicato Anief nel quale si citano un po’ di numeri. Oltre a chi andrà in pensione avendo maturato i requisiti e oltre a quelli che faranno domanda di accesso all’Ape sociale, bisognerà infatti considerare la somma di altri numeri. Dai posti già attualmente vacanti alle 40 mila cattedre di sostegno in deroga, fino alle altre 20 mila che sono state spostate dall’organico di fatto a quello di diritto come decretato dall’ultima Legge di Stabilità. Sommando tutti questi numeri, alla fine viene fuori che bisognerà rimpiazzare circa 150 mila unità dal prossimo anno scolastico.

Basterà guardare ai concorsi per coprire tutti i posti? Il numero di copertura, in parole povere, risulterebbe sufficiente? Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal, lancia l’allarme. “Le nuove selezioni previste dalla Legge 107/2015 e dalla delega sulla formazione iniziale sul nuovo reclutamento entreranno a regime solo nel 2024”. Dunque, in questo lasso di tempo la soluzione consisterebbe nello svuotare le Graduatorie a Esaurimento e quelle di merito. Alcune delle quali, però, restano senza candidati, soprattutto se si parla di certe discipline in talune fasce scolastiche.

Pensioni novità 2018: la soluzione di Pacifico

Pacifico ne approfitta per ricordare che vi sono “decine di migliaia di docenti già selezionati e formati, tutti abilitati degli ultimi 8 anni”; che però sono “vittime loro malgrado della ingiustificata chiusura delle Graduatorie a Esaurimento, le stesse che l’Anief ha fatto riaprire dai giudici nel 2008 e nel 2012”. Da qui la richiesta al Governo da parte del presidente del giovane sindacato di riaprire le GaE con apposito decreto, che vada a beneficio di tutti quei docenti “che la Buona Scuola ha ignorato”. Si parla quindi dei diplomati magistrale, ma anche degli “abilitati con Tfa, Pas e Scienze della formazione primaria”.

Insomma, una soluzione ci sarebbe e Anief la propone da tempo. Oggi più che mai, vista che sta per presentarsi un problema occupazionale che potrebbe essere facilmente risorto. Attraverso la stabilizzazione dei docenti già formati, al fine di far incontrare più agevolmente domanda e offerta. Qualora il decreto non dovesse arrivare, Pacifico ha promesso mobilitazioni e battaglie legali “senza precedenti”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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