Elezioni regionali Lazio 2018: Berlusconi accusa Pirozzi, ‘fa vincere la sinistra’

Pubblicato il 2 Febbraio 2018 alle 13:24 Autore: Camilla Ferrandi
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Elezioni regionali Lazio 2018: Berlusconi accusa Pirozzi, ‘fa vincere la sinistra’

Botta e risposta. Accuse e risentimenti. La campagna elettorale è fatta di tutto. E, in periodi di magra per la politica e per i partiti, peggio che mai. La paura di una possibile sconfitta muove le azioni, le dichiarazioni e i moniti dei leader, che si spostano come pedine sulla scacchiera della competizione, alla ricerca della migliore strategia.

Ed ecco che, tra i tanti attacchi di cui è artefice, Silvio Berlusconi apostrofa il temuto Sergio Pirozzi: “Il signor Pirozzi ha deciso di candidarsi da solo senza chiedere nulla a nessuno, nemmeno un appuntamento” racconta il cavaliere ai microfoni di Radio Radio. Ricordiamo che Sergio Pirozzi ha presentato la propria candidatura per la guida della Regione Lazio ‘senza curarsi’ delle decisioni del centrodestra italiano. Che, in difficoltà e in extremis, ha puntato su Stefano Parisi, ex candidato sindaco di Milano.

“Evidentemente aveva i suoi motivi – continua il leader di Forza Italia – io non lo critico. Ma credo che l’unico effetto sia quello di dare possibilità di vincere alla sinistra. Noi abbiamo voluto una figura autorevole come Parisi protagonista del mondo del lavoro che è in grado di vincere e di governare bene”.

Elezioni regionali Lazio 2018: Berlusconi accusa Pirozzi, ‘fa vincere la sinistra’

Arriva, così, lo ‘scarica barile’ delle responsabilità. Gli ultimi sondaggi, infatti, danno il candidato di centrosinistra, Nicola Zingaretti, al 40%, con un’oscillazione in eccesso. Il governatore uscente è seguito da Roberta Lombardi del Movimento 5 Stelle, intorno al 28%.

E alla domanda su chi teme di più tra candidato dem e candidata pentastellata, Berlusconi risponde: “Nel Lazio nessuno  dei due. Escludo di scegliere tra due mali diversi. La Lombardi farebbe precipitare il Lazio nel caos come si trova la Capitale.  Mentre Zingaretti rappresenta 5 anni di immobilismo”. E con orgoglio: “Noi abbiamo Parisi – aggiunge il cavaliere – l’unico credibile per capacità e l’unico in grado di far  funzionare la Regione”. Parisi sì. Ma rimane il fatto che, secondo i sondaggi, non arriva al 20%. Mentre Pirozzi, solo soletto, raggiungerebbe l’8%.

Elezioni regionali Lazio 2018: Pirozzi replica tra metafore calcistiche

Immediata la replica del sindaco di Amatrice, che tra una metafora calcistica e l’altra colpisce diretto: “Le parole del presidente Berlusconi riguardo la mia candidatura sono paradossali. Viene imputata a me la responsabilità di una eventuale vittoria del campionato delle regionali del Lazio da parte della squadra del centrosinistra, quando il centrodestra ha scelto il suo mister a 35 giorni dalla finale del campionato. Una strategia che ricorda quelle delle ultime e disastrose campagne acquisti last minute dell’A.C. Milan. Hanno prodotto effetti disastrosi nella gestione sportiva della gloriosa società”.

Pirozzi aggiunge: “Per quanto riguarda telefonate e appuntamenti, rispondo al presidente Berlusconi spiegandogli che evidentemente i direttori sportivi che si sono occupati del campionato delle regionali del Lazio ricordano tanto quelli che hanno gestito nell’ultimo periodo della sua presidenza le scelte fatte a Milanello, scavalcando la sua figura a sua insaputa e mettendolo davanti al fatto compiuto”. E sentenzia: “Pertanto mi sembra evidente che se c’è qualcuno che ha deciso di far perdere il campionato delle regionali alla squadra del centrodestra, non sono certo io, forse nemmeno il presidente, ma i suoi direttori sportivi”.

E come ogni politico fa, anche Pirozzi rimette l’esito della competizione in mano al giudice – elettore. “Alle donne e agli uomini del Lazio l’ardua sentenza sulle loro scelte”.

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L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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