Elezioni politiche 2018: candidati Camera e Senato condannati – infografica

Pubblicato il 22 Febbraio 2018 alle 12:15 Autore: Daniele Sforza
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Elezioni politiche 2018: candidati Camera e Senato condannati – infografica.

Con l’avvicinarsi del giorno delle elezioni politiche 2018 e il blackout sui sondaggi, a far parlare sono ancora loro: i candidati inseriti nelle liste dei partiti. Nella sua rubrica di inchiesta sul Corriere, Milena Gabanelli ha rispolverato la Legge n. 190 del 6 dicembre 2012; ovvero la cosiddetta Legge Severino. Che stabilisce i criteri di non candidabilità alla Camera e al Senato, in base alle tipologie delle eventuali condanne in via definitiva, in primo o in secondo grado.

Elezioni politiche 2018: i non candidabili secondo la Legge Severino

Secondo la Legge non possono essere candidati alla Camera e al Senato:

  • Condannati in via definitiva a più di 2 anni di reclusione per reati non colposi contro la PA, come peculato o corruzione; associazione per delinquere; associazione mafiosa e terrorismo.
  • Condannati per reati punibili con almeno 4 anni di reclusione.

La Legge stabilisce anche che qualora il criterio di incandidabilità sopravvenga durante il mandato, la Camera dovrà votare la decadenza. E inoltre, che a livello locale e regionale, per non essere candidabile sarà sufficiente una condanna in primo grado.

Elezioni politiche 2018: candidabili Camera e SenatoFonte: Dataroom – Corriere.it

Elezioni politiche 2018: candidati condannati in via definitiva

Di seguito la Gabanelli passa in rassegna coloro i quali hanno ricevuto condanne in via definitiva, ma che si trovano comunque candidati nelle liste dai loro partiti.

  • Paolo Romani: nel 2012 da assessore all’Urbanistica del Comune di Monza, aveva in dotazione un cellulare che usava la figlia. In 4 mesi 9.800 euro. Una volta scoperto, provvede a restituirli. Recentemente è stato condannato in via definitiva per peculato. Tuttavia la tempistica stabilita dalla condanna (inferiore ai 2 anni) gli permette di essere candidato. E infatti è capolista al Senato per Forza Italia.
  • Domenico Scilipoti: reo di aver prodotto documenti falsi per evitare di pagare un debito di oltre 200 mila euro, anche a lui è stata riservata una condanna in via definitiva. Attualmente è candidato al Senato con Forza Italia.
  • Salvatore Sciascia: condannato in via definitiva a 2 anni e 6 mesi nel 2001 per tangenti alle Fiamme Gialle. È stato poi riabilitato 4 anni più tardi dal Tribunale di Milano e ha proseguito l’attività politica nel 2008 e nel 2013 come candidato al Senato. Ci riproverà anche nel 2018, sempre con Forza Italia.

Elezioni politiche 2018 condannati in via definitiva

Fonte: Dataroom – Corriere.it

 Elezioni politiche 2018: candidati condannati in primo e in secondo grado

Quindi si passa ai condannati in primo e in secondo grado, comunque candidati dai loro partiti nelle liste.

  • Umberto Bossi: condannato in primo grado a 2 anni e 3 mesi per avere illecitamente usato i rimborsi elettorali del suo partito al fine di “coprire spese di esclusivo interesse personale”. Oggi è candidato al Senato con la Lega.
  • Roberto Formigoni: condannato in primo grado a 6 anni e interdetto dai pubblici uffici per corruzione. In cambio di vacanze e viaggi gratis, assicurava rimborsi al San Raffaele e alla Fondazione Maugeri. Candidato al Senato con Noi con l’Italia.
  • Ugo Cappellacci: condannato in primo grado a 2 anni e 6 mesi a causa della bancarotta della Spet Italia. Attualmente è capolista alla Camera per Forza Italia.
  • Antonio Angelucci: condannato in primo grado a 1 anno e 4 mesi per falso e tentata truffa, avendo tentato di conseguire fondi all’editoria per i suoi quotidiani. Candidato alla Camera con Forza Italia.
  • Urania Papatheu: condannata in primo grado a 1 anno e 6 mesi per avere impropriamente utilizzato la carta di credito dell’Ente Fiera di Messina di cui era commissaria. Oggi è capolista per Forza Italia al Senato.
  • Michele Iorio: condannato in secondo grado a 6 mesi e a 1 anno di interdizione dai pubblici uffici per abuso d’ufficio. Decaduto da consigliere regionale del Molise, è stato poi candidato al Senato da Noi Con l’Italia proprio per il Molise.

Elezioni politiche 2018 condannati in primo e secondo grado

Fonte: Dataroom – Corriere.it

 Elezioni politiche 2018: candidati condannati candidabili o no?

Va precisato che nessuna delle persone sopraccitate risulta incandidabile in base ai criteri imposti dalla Legge Severino. Detto questo la Gabanelli si chiede se sia più importante il diritto del singolo o l’istituzione che quel singolo andrà a rappresentare? La giornalista sa di entrare nella sfera etica e di responsabilità dei partiti; scaricandone il peso su chi ha fatto queste scelte. “Essendo i partiti e non gli elettori a scegliere chi andrà in Parlamento era necessario metterli in lista per le elezioni del 4 marzo?”, è la domanda della giornalista.

Il concetto espresso dalla video inchiesta risulta comunque lapalissiano. La fiducia dei cittadini (e di chi andrà a votare) italiani nei confronti delle istituzioni politiche passa anche da qui.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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