Elezioni regionali Molise 2018: candidati, come si vota e quando

Pubblicato il 17 Aprile 2018 alle 13:15 Autore: Camilla Ferrandi
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Elezioni regionali Molise 2018: candidati, come si vota e quando

Domenica l’elettorato molisano è chiamato alle urne. Seggi aperti dalle ore di 7 alle ore 23.

Il 22 aprile è data di inaugurazione delle nuove regole elettorali. Il Molise voterà con una nuova legge elettorale, approvata a novembre scorso, per eleggere, direttamente e contestualmente su un’unica scheda elettorale, Consiglio e Presidente regionale. Rispetto alla maggioranza delle regioni, la legge elettorale molisana non prevede il voto disgiunto. L’elettore, dunque, potrà votare per un candidato presidente e per una lista ad esso collegata. Il premio di maggioranza, pari al 60% dei seggi consiliari (12 su 20 scranni), sarà vinto dalla lista o coalizione che appoggia il candidato presidente che ottiene il maggior numero di voti risultando, così, eletto. Inoltre, sono previste soglie di sbarramento: pari al 3% per le liste singole e al 10% per le coalizioni.

Gli ultimi sondaggi disponibili danno un testa a testa tra coalizione centrodestra (37,8%) e Movimento 5 Stelle (37,7%). I due staccherebbero il centrosinistra di circa dieci punti percentuali. Ma i dati, elaborati da Euromedia Research, risalgono a prima dell’ufficializzazione dei candidati presidenti e delle rispettive liste. Considerando i risultati regionali delle politiche del 4 marzo, invece, sembra che sia il Movimento 5 Stelle a primeggiare e a correre verso la conquista del Molise.

Elezioni regionali Molise 2018: candidati, come si vota e quando

Con il 44,79% dei voti, i pentastellati staccano la coalizione di centrodestra di 15 punti percentuali (29,81%) e Forza Italia, seconda lista in termini di consensi, di quasi 29.

Quattro candidati presidente, diciassette liste che li sostengono con oltre 300 aspiranti consiglieri, sono questi i numeri dei protagonisti della competizione molisana di domenica prossima.

Per quanto riguarda le candidature, il centrodestra presenta il commercialista Donato Toma, espressione di Forza Italia, con 10 liste (Fd’I, FI, Noi con l’Italia, Lega, Udc, Orgoglio Molise, Popolari per l’Italia, Popolo della famiglia, I Forconi e Movimento Nazionale per la Sovranità). Il centrosinistra unitario, grazie al passo indietro del presidente uscente Paolo Frattura, candida l’assessore Carlo Veneziale e 5 liste (Pd, Unione per il Molise, Molise di tutti, LeU e Molise 2.0). Andrea Greco correrà per e con il Movimento 5 Stelle. Infine, Agostino Di Giacomo è candidato alla guida del Molise di Casapound.

Mai così tanta importanza hanno assunto le elezioni regionali molisane a livello nazionale e mediatico. Queste, però, sono la prima tornata elettorale dopo il 4 marzo. Dunque, tutti con lo sguardo puntato a quanto accadrà domenica in Molise.

Elezioni regionali Molise 2018: possibili effetti a livello nazionale

Visto il successo del Movimento 5 Stelle in territorio molisano, un calo dei pentastellati potrebbe essere usato, a livello nazionale, contro Luigi Di Maio per indurlo a ridurre le sue pretese nella trattativa con il centrodestra per la formazione del governo. Non a caso, l’aspirante premier cinquestelle dichiara: “Il voto regionale può avere un valore nazionale quando vanno al voto più regioni, di grandi dimensioni e quando il voto è temporalmente distante da un voto nazionale. Qui non c’è nessuno di questi tre casi. E quindi i risultati elettorali del Friuli-Venezia Giulia, come anche quelli del Molise, non possono avere una concreta influenza sulle vicende nazionali”.

Ma vale anche il contrario. Il possibile incremento dei consensi nei confronti della Lega, anche nei confronti di Forza Italia – arrivato secondo in Molise alle politiche -, rafforzerebbe la posizione di Salvini. Posizione rafforzabile anche dalla tenuta o incremento della Lega nelle elezioni regionali del Friuli-Venezia Giulia del 29 aprile.

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L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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